Gladis
Gladis, con La maschera e Graffiti, dà vita alla Trilogia, duecento racconti distribuiti su tre volumi. Insieme narrano l'uomo. Separatamente, ognuno tocca i desideri, i sogni, le paure, la follia umana e il sonno eterno, fino a sfiorare l'assurdo e il piacere dell'impossibile.
Il titolo Gladis, Racconti di desideri, virtù e storie d'amore è tratto da una storia d'amore umana, irreale e tragica che tocca la passione, il delirio e i confini della pazzia. Gladis parla di amanti, donne sedotte e amori innocenti. Gladis è cattive abitudini, danzatrici private, femmine incantevoli, patti, difetti e trasgressioni, buio del corpo e fedeltà, ricerca della bellezza e vecchiaia, labbra di vergine e amori di cristallo, ricatti e morti accidentali, purissima castità e vendetta, crudeltà e morte, inventari di incontri amorosi, volgarità, violenza di gruppo e lezioni di nuoto.
Racconti che svelano il potere e l'energia della parola.
Il titolo Gladis, Racconti di desideri, virtù e storie d'amore è tratto da una storia d'amore umana, irreale e tragica che tocca la passione, il delirio e i confini della pazzia. Gladis parla di amanti, donne sedotte e amori innocenti. Gladis è cattive abitudini, danzatrici private, femmine incantevoli, patti, difetti e trasgressioni, buio del corpo e fedeltà, ricerca della bellezza e vecchiaia, labbra di vergine e amori di cristallo, ricatti e morti accidentali, purissima castità e vendetta, crudeltà e morte, inventari di incontri amorosi, volgarità, violenza di gruppo e lezioni di nuoto.
Racconti che svelano il potere e l'energia della parola.
Estratti di alcuni racconti:
Gladis
Gladis era trasandata, per questo piaceva. Teneva sempre gli stessi abiti, finché non era costretta a disfarsene e a buttarli. Si prendeva poca cura della persona, del trucco e dei capelli e non era attratta dai profumi: le bastava il suo odore naturale. Eppure aveva l’ossessione del pulito. Ogni parte del corpo era lavata con grandissima cura e finché non si arrossava e non sentiva salire il calore, sfregava e grattava. Sapeva che la pelle avrebbe riacquistato il suo naturale candore. Quello che lei conosceva… |
Povero scemo
Aveva fatto tutto lei. Lei sola aveva scelto l’arredamento di quella lussuosa mansarda all’ultimo piano. Di lassù dominava i bastioni della città vecchia e tutto era bianco: le tende i mobili il bagno la biancheria intima il gatto i lampadari. All’inizio dell’intervista, - quel compito mi era toccato una mattina presto per sostituire un collega, - le avevo chiesto se anche la sua anima fosse candida e bianca come quella casa. - L’anima non ha bisogno di detersivi. - aveva detto seccamente e di fronte si era seduta… |
Scala mobile
Quell’immenso culo mi aveva rapito. Due soli gradini della scala mobile e il mio naso l’avrebbe sfiorato e studiato e fin dall’uscita dalla carrozza verde e nera gli avevo dato la caccia tra i cunicoli della metropolitana di Lagos. Era un culo vivente. Lo vedevo scattante, pronto all’attacco, pingue, tenero, turgido, rinforzato da solidi pilastri cresciuti ai lati, impossibile da racchiudere tra le braccia. Come farlo entrare in albergo nel vano cucina della mia suite?... |