ALTRI ARTICOLI
1. Cervelli umani e di topi in comunicazione
2. Pompei, sotto la cenere poesia e libido dei graffiti d'amore
3. Insulti e improperi nell'antichità greca e romana (1)
4. Insulti e improperi nell'antichità greca e romana (2)
5. Perché solo la donna? Isteria maschile e femminile
6. Quante bugie iraniane sul coronavirus ...
7. Il business internazionale di armi sul pianeta Terra
8. 15 nov. 2020 - Quattro astronauti sulla stazione ISS: cambio della guardia
9. Free of Jews, pulizia etnica nelle università inglesi
.
1. Cervelli umani e di topi in comunicazione
Nel 1950, con l’alito della guerra ancora nell’aria, peggiorano le relazioni tra Usa e Urss, tra loro si insinua la guerra fredda e prede vita la NATO. Il Presidente Usa Truman decide di farsi carico della lotta globale contro l'avanzata del comunismo e si impegna attivamente in ogni paese minacciato.
È tempo di agire. L’Agenzia della Sicurezza Nazionale NSA (National Security Agency) affida alla società Signals Intelligence lo sviluppo del progetto Intelligence radiation definito: Emissione di informazioni con onde elettromagnetiche non emesse intenzionalmente nell'ambiente, ad esclusione di radioattività o di esplosione nucleare. Chi ci capisce è bravo. Parole ermetiche e ambigue. Che significano? Usando particolari frequenze di onde elettromagnetiche si dà vita alla stimolazione del cervello con il controllo a distanza dell’attività dei neuroni cerebrali RNM (Remote Neural Monitoring) abbinata a un’interfaccia elettronica con il cervello EBL (Electronic Brain Link). L’obiettivo viene alla luce dalla lettura del brevetto ora desecretato (Patent Number: 03951134 – Bohemia, New York): con avanzatissime apparecchiature elettroniche un operatore della NSA può studiare da lontano l'attività elettrica del cervello umano (con frequenze 14-30 Hz in stato di veglia), può inviare segnali predefiniti alla corteccia uditiva di un soggetto e provocare una comunicazione audio al suo cervello evitando le orecchie, può trasmettere direttamente immagini alla sua corteccia visiva evitando occhi e nervi ottici e mostrare sullo schermo immagini del cervello. Durante le fasi del sonno può decidere anche di inserirgli immagini nel cervello e di programmarlo. I componenti del sistema per controllare l'attività delle onde cerebrali sono quelli impiegati solitamente nei radar. Le frequenze operative per i trasmettitori variano da 1 MHz a 40 GHz, ma si possono adattare a una particolare funzione e alle caratteristiche del soggetto. Con appositi modulatori si può decifrare l'attività cerebrale del soggetto, selezionare componenti delle sue onde cerebrali, analizzarle al computer e conoscere e controllare i suoi processi mentali. Si possono infine verificare le regolarità della pulsazione cardiaca e di altri parametri fino a rilevare casi di allucinazioni. Il sistema consente diagnosi cliniche a pazienti da stazioni remote inaccessibili ai medici. Senza alcun contatto con il soggetto, l’obiettivo indiretto di intervento è, ad esempio, simulare a sua insaputa ossessioni uditive o visive (tipiche della schizofrenia paranoide). Con tale progetto Truman, l’Agenzia e gli alleati si sono messi in pace la coscienza. Per quanto, non si sa.
70 anni dopo, con l’AI e con bel altre tecnologie si tenta di arrivare a risultati analoghi, con intenzioni e scopi diversi. Laboratori e scienziati del pianeta ignorano il progetto Intelligence radiation, nato dai padri Von Neumann, Turing e Fermi oggi morti e sepolti, quando tutto andava avanti a suon di valvole e il primo computer a transistor usciva nel ’53 dalla Bell Telephone. Procediamo per gradi e seguiamo il cammino delle neuroscienze e dell’AI.
Gli anni 2011-2013 sono stati i più fertili per lo sviluppo di una nuova EBL, detta oggi Interfaccia Cervello - Computer BCI (Brain Computer Interface), ben lontani dal controllo a distanza RNM. Con la BCI gli impulsi provenienti dal cervello sono letti e tradotti in movimenti eseguiti da arti robotici artificiali, soluzione che consente a portatori di handicap di muoversi; si studiano interfacce in grado di interpretare correttamente la globalità delle varianti dei segnali ricevuti, dando alle protesi la capacità di eseguire esattamente tutti o quasi i movimenti desiderati. Nel settore bellico si studiano anche nuovi chip da innestare ai militari per monitorare e modulare il loro sistema nervoso e fare fronte alle condizioni fisiche e mentali in caso di conflitto. È da tempo in studio un impianto controllabile attraverso la luce, in grado di attivare a comando un’area del cervello. Nei topi ingegnerizzati (topi cyborg) si è arrivati a associare a uno stimolo luminoso la memoria di una sensazione provata, la paura o la fame, ad esempio. È la tecnologia della neural lace: una rete di elettrodi di micro dimensioni inserita nel cervello e indirizzata alla zona da controllare. In Cina è usata per misurare il grado di stress dell’operaio e le reazioni sul posto di lavoro.
Proseguiamo con un gruppo di topi (emittenti) addestrati a rispondere a uno stimolo visivo (azionare tra due leve quella corrispondente all’accensione di una lampadina) o a uno stimolo tattile (varcare un’apertura stretta o larga rilevandola con le vibrisse). Il compito motorio o sensoriale richiede la scelta tra due possibilità. Un secondo gruppo di topi (riceventi) viene addestrato per selezionare una delle due opzioni quando la loro corteccia riceve uno o più impulsi elettrici. Le cortecce cerebrali dei due gruppi sono collegate in corrispondenza del compito da eseguire e quando il topo emittente esegue un'attività, le scariche elettriche sono trasformate in tempo reale in impulsi elettrici da un algoritmo AI e stimolano la corteccia del topo ricevente. Il tasso di reazione corretta dei riceventi alla stessa reazione degli emittenti è del 62%, più alto di una stima probabilistica e senza le modalità di comunicazione naturali tra roditori. A ogni risposta giusta, il ricevente ha un sorso d'acqua in premio. Il test dimostra che i neuroni della corteccia sensoriale che rispondono alla stimolazione meccanica delle vibrisse possono percepire i segnali da vibrisse diverse dalle loro.
L’interfaccia usata per pilotare arti artificiali viene sperimentata da ricercatori inglesi su un gruppo di 3 scimmie. Ogni scimmia controlla una funzione di un braccio robotico e insieme devono cimentarsi a coordinare le loro attività cerebrali per muovere il braccio. Funziona. Il caso viene sfruttato e si inventa un nuovo tipo di rete, la Brainet, la rete di cervelli interconnessi. Adottando lo stesso schema, con un nuovo test si collegano i cervelli di 4 topi cyborg che devono eseguire difficili esercizi di disposizione e di calcolo. La riuscita non si fa attendere e permette di dimostrare che gruppi di animali possono coordinarsi rapidamente per svolgere insieme compiti più complessi. A loro volta gli stessi scienziati sviluppano una Brainet umana, non intrusiva, per il programma di autoformazione interna sulle neuroscienze.
I test uomo-animale si moltiplicano e in un recentissimo lavoro di BBI (Brain to Brain Interface) viene messo a punto il controllo del movimento di uno scarafaggio cyborg. Il cervello di un essere umano viene collegato a un neurostimolatore del nervo delle antenne di uno scarafaggio cyborg facendolo procedere a più riprese lungo un percorso sinusoidale. Successo, anche in questo caso.
L’Università di Washington brucia le tappe e effettua la prima connessione non invasiva tra due cervelli umani grazie alla combinazione della tecnologia EEG (elettroencefalogramma) con la Stimolazione Magnetica Transcranica MTS (Magnetic Transcranic Stimulation). Si parla di controllo remoto tra pensiero e azione. Coma avviene? Il 12 agosto 2013 un ricercatore riesce a spostare il dito di un collega seduto alla periferia del campus con un segnale inviato via Internet al suo cervello. Collegate via Skype le due persone non sono messe in grado di vedere gli schermi. Uno, con un casco connesso a un EEG, legge l'attività del proprio cervello e la riproduzione di un videogioco. Al momento di colpire un bersaglio, con la mano destra immagina di fare clic sul pulsante, senza eseguire l'azione. Immediatamente il collega a distanza, anch’egli con un casco collegato a sensori posti sulla corteccia e con inserito uno stimolatore elettromagnetico, sposta automaticamente la mano destra sul pulsante per tirare un colpo al bersaglio e attribuisce l’atto involontario della mano a un tic nervoso. Ci siamo. E qual’è il passo successivo? Migliorare il dialogo tra i due cervelli, perché l’EEG è incapace di decifrare i pensieri di una persona e permette di rilevare soltanto i segnali semplici del cervello. Non tardano le reazioni dalla Spagna, dall’MIT di Boston e dalla Corea. Con il FUS (UltrasuonoTranscranico Focalizzato), tecnologia non invasiva nota in neurochirurgia per la rimozione di tumori cerebrali e in grado di stimolare l'attività neurale di specifiche regioni cerebrali, viene realizzata l’interfaccia al cervello che mancava per ottenere segnali interpretabili da un computer: in un esperimento uomo-topo nasce l'interfaccia BBI (Brain to Brain Interface) tra cervelli di specie diverse. In modo non invasivo un soggetto stimola l'area del cervello di un topo che regola il moto della coda. Inizia con l'intenzione di agire e osserva su uno schermo i segnali luminosi prodotti dalla sua intenzione, li confronta con i segnali dall’EEG e ne studia la sincronizzazione. Con segnali in fase l'ampiezza del segnale dell’intenzione cresce e innesca l’invio di ultrasuoni con frequenza tale da eccitare l’area motoria di un topo sotto anestesia. L'eccitazione provoca il movimento della coda, rilevato da un sensore di moto. Il risultato è quasi perfetto. Con una precisione del 94 % e un ritardo di 1,6 secondi l'interfaccia ha operato dall'inizio dell’intenzione fino al moto della coda. Con la programmazione AI il test ha dimostrato la fattibilità di un’interfaccia che collega le funzioni neurali centrali tra due entità biologiche.
Un notevole passo avanti nel cammino dell’AI applicata agli scambi tra cervello di uomo e di topo viene dall’ultimo esperimento del 6 febbraio 2019: con un'interfaccia realizzata su computer che invia istruzioni dall'uomo al topo, i ricercatori della Zhejiang University, Hangzhou (Cina) hanno raggiunto lo scopo: guidare a distanza, senza cavi, il percorso di un topo cyborg in un labirinto.
È il caso di un animale guidato dal pensiero dell’uomo.
Con un addestramento intensivo di mesi praticato da 6 operatori, nella prima fase i topi sono andati avanti e indietro lungo gli 8 bracci di una struttura stellare di piste larghe 12 cm e lunghe circa un metro. Deposti a mano all’inizio di ogni pista, sono pilotati fino al centro della stella per girare a destra o a sinistra o avanzare o tornare indietro, con pause e durante sessioni ripetute 8 volte ogni giorno per 5 giorni, fino a raggiungere il 98% di interpretazione corretta dei comandi. In un secondo tempo gli operatori hanno guidato i topi attraverso un labirinto molto complesso, con salite, discese, ostacoli da aggirare, una strettoia e i gradini di una scaletta finale, il tutto in 5 minuti. La guida a distanza degli animali è avvenuta attraverso la connessione di dispositivi per inviare informazioni tra i due cervelli dell’uomo e del topo. Con un casco collegato a un EEG e al computer che rileva l'intenzione di muovere un braccio, sinistro o destro, l’operatore dà i comandi per girare a sinistra o a destra e con il battito delle ciglia comanda al topo di avanzare. Il topo cyborg ha un chip micro-stimolatore impiantato nel cervello e controllato a distanza da Bluetooth. 2 coppie di elettrodi stimolano le parti della corteccia sensoriale relative alle vibrisse per il segnale di girare e altre 2 coppie di elettrodi sono impiantate nel telencefalo (noto come circuito di ricompensa) per comandare al topo di avanzare e ricevere una ricompensa virtuale.
Dopo 8 anni di ricerche, nel 2019 si è riusciti a stabilire il dialogo tra cervello umano e cervello del topo. È l’uomo ora che pilota l’animale, agitando (virtualmente) le braccia a destra e a manca e muovendo le ciglia. Va detto sottovoce che all’inizio degli anni ’70, il Dipartimento della Difesa Usa aveva rispolverato il progetto della NSA traendone spunto e sviluppando SQUAD, un Sistema di gamma acustica silenziosa. Nel settore privato la tecnologia fu detta Sistema Silenzioso di Presentazione Subliminale SSPS (Silent Subliminal Presentation System) e dotata di un dispositivo che emetteva potenti onde UHF (Ultra High Frequency) a frequenze molto alte e un programma per inserire direttamente messaggi nel subconscio dei soggetti. Qualcuno la chiamò arma. Attraverso l’RNM, il controllo a distanza dell’attività neuronale, e con un software non AI che si interfacciava con il web, l’utente del sistema poteva connettersi via computer e controllare uno o più soggetti. L’SSPS è stato sperimentato nella guerra del Golfo e in Somalia (Brevetti Usa n. 5.159.703 ottobre 1992; 5.889.870 marzo 1999; 6.052.336 aprile 2000). E gli effetti? Tuttora secretati.
-:-:-:-:-:-
Nel 1950, con l’alito della guerra ancora nell’aria, peggiorano le relazioni tra Usa e Urss, tra loro si insinua la guerra fredda e prede vita la NATO. Il Presidente Usa Truman decide di farsi carico della lotta globale contro l'avanzata del comunismo e si impegna attivamente in ogni paese minacciato.
È tempo di agire. L’Agenzia della Sicurezza Nazionale NSA (National Security Agency) affida alla società Signals Intelligence lo sviluppo del progetto Intelligence radiation definito: Emissione di informazioni con onde elettromagnetiche non emesse intenzionalmente nell'ambiente, ad esclusione di radioattività o di esplosione nucleare. Chi ci capisce è bravo. Parole ermetiche e ambigue. Che significano? Usando particolari frequenze di onde elettromagnetiche si dà vita alla stimolazione del cervello con il controllo a distanza dell’attività dei neuroni cerebrali RNM (Remote Neural Monitoring) abbinata a un’interfaccia elettronica con il cervello EBL (Electronic Brain Link). L’obiettivo viene alla luce dalla lettura del brevetto ora desecretato (Patent Number: 03951134 – Bohemia, New York): con avanzatissime apparecchiature elettroniche un operatore della NSA può studiare da lontano l'attività elettrica del cervello umano (con frequenze 14-30 Hz in stato di veglia), può inviare segnali predefiniti alla corteccia uditiva di un soggetto e provocare una comunicazione audio al suo cervello evitando le orecchie, può trasmettere direttamente immagini alla sua corteccia visiva evitando occhi e nervi ottici e mostrare sullo schermo immagini del cervello. Durante le fasi del sonno può decidere anche di inserirgli immagini nel cervello e di programmarlo. I componenti del sistema per controllare l'attività delle onde cerebrali sono quelli impiegati solitamente nei radar. Le frequenze operative per i trasmettitori variano da 1 MHz a 40 GHz, ma si possono adattare a una particolare funzione e alle caratteristiche del soggetto. Con appositi modulatori si può decifrare l'attività cerebrale del soggetto, selezionare componenti delle sue onde cerebrali, analizzarle al computer e conoscere e controllare i suoi processi mentali. Si possono infine verificare le regolarità della pulsazione cardiaca e di altri parametri fino a rilevare casi di allucinazioni. Il sistema consente diagnosi cliniche a pazienti da stazioni remote inaccessibili ai medici. Senza alcun contatto con il soggetto, l’obiettivo indiretto di intervento è, ad esempio, simulare a sua insaputa ossessioni uditive o visive (tipiche della schizofrenia paranoide). Con tale progetto Truman, l’Agenzia e gli alleati si sono messi in pace la coscienza. Per quanto, non si sa.
70 anni dopo, con l’AI e con bel altre tecnologie si tenta di arrivare a risultati analoghi, con intenzioni e scopi diversi. Laboratori e scienziati del pianeta ignorano il progetto Intelligence radiation, nato dai padri Von Neumann, Turing e Fermi oggi morti e sepolti, quando tutto andava avanti a suon di valvole e il primo computer a transistor usciva nel ’53 dalla Bell Telephone. Procediamo per gradi e seguiamo il cammino delle neuroscienze e dell’AI.
Gli anni 2011-2013 sono stati i più fertili per lo sviluppo di una nuova EBL, detta oggi Interfaccia Cervello - Computer BCI (Brain Computer Interface), ben lontani dal controllo a distanza RNM. Con la BCI gli impulsi provenienti dal cervello sono letti e tradotti in movimenti eseguiti da arti robotici artificiali, soluzione che consente a portatori di handicap di muoversi; si studiano interfacce in grado di interpretare correttamente la globalità delle varianti dei segnali ricevuti, dando alle protesi la capacità di eseguire esattamente tutti o quasi i movimenti desiderati. Nel settore bellico si studiano anche nuovi chip da innestare ai militari per monitorare e modulare il loro sistema nervoso e fare fronte alle condizioni fisiche e mentali in caso di conflitto. È da tempo in studio un impianto controllabile attraverso la luce, in grado di attivare a comando un’area del cervello. Nei topi ingegnerizzati (topi cyborg) si è arrivati a associare a uno stimolo luminoso la memoria di una sensazione provata, la paura o la fame, ad esempio. È la tecnologia della neural lace: una rete di elettrodi di micro dimensioni inserita nel cervello e indirizzata alla zona da controllare. In Cina è usata per misurare il grado di stress dell’operaio e le reazioni sul posto di lavoro.
Proseguiamo con un gruppo di topi (emittenti) addestrati a rispondere a uno stimolo visivo (azionare tra due leve quella corrispondente all’accensione di una lampadina) o a uno stimolo tattile (varcare un’apertura stretta o larga rilevandola con le vibrisse). Il compito motorio o sensoriale richiede la scelta tra due possibilità. Un secondo gruppo di topi (riceventi) viene addestrato per selezionare una delle due opzioni quando la loro corteccia riceve uno o più impulsi elettrici. Le cortecce cerebrali dei due gruppi sono collegate in corrispondenza del compito da eseguire e quando il topo emittente esegue un'attività, le scariche elettriche sono trasformate in tempo reale in impulsi elettrici da un algoritmo AI e stimolano la corteccia del topo ricevente. Il tasso di reazione corretta dei riceventi alla stessa reazione degli emittenti è del 62%, più alto di una stima probabilistica e senza le modalità di comunicazione naturali tra roditori. A ogni risposta giusta, il ricevente ha un sorso d'acqua in premio. Il test dimostra che i neuroni della corteccia sensoriale che rispondono alla stimolazione meccanica delle vibrisse possono percepire i segnali da vibrisse diverse dalle loro.
L’interfaccia usata per pilotare arti artificiali viene sperimentata da ricercatori inglesi su un gruppo di 3 scimmie. Ogni scimmia controlla una funzione di un braccio robotico e insieme devono cimentarsi a coordinare le loro attività cerebrali per muovere il braccio. Funziona. Il caso viene sfruttato e si inventa un nuovo tipo di rete, la Brainet, la rete di cervelli interconnessi. Adottando lo stesso schema, con un nuovo test si collegano i cervelli di 4 topi cyborg che devono eseguire difficili esercizi di disposizione e di calcolo. La riuscita non si fa attendere e permette di dimostrare che gruppi di animali possono coordinarsi rapidamente per svolgere insieme compiti più complessi. A loro volta gli stessi scienziati sviluppano una Brainet umana, non intrusiva, per il programma di autoformazione interna sulle neuroscienze.
I test uomo-animale si moltiplicano e in un recentissimo lavoro di BBI (Brain to Brain Interface) viene messo a punto il controllo del movimento di uno scarafaggio cyborg. Il cervello di un essere umano viene collegato a un neurostimolatore del nervo delle antenne di uno scarafaggio cyborg facendolo procedere a più riprese lungo un percorso sinusoidale. Successo, anche in questo caso.
L’Università di Washington brucia le tappe e effettua la prima connessione non invasiva tra due cervelli umani grazie alla combinazione della tecnologia EEG (elettroencefalogramma) con la Stimolazione Magnetica Transcranica MTS (Magnetic Transcranic Stimulation). Si parla di controllo remoto tra pensiero e azione. Coma avviene? Il 12 agosto 2013 un ricercatore riesce a spostare il dito di un collega seduto alla periferia del campus con un segnale inviato via Internet al suo cervello. Collegate via Skype le due persone non sono messe in grado di vedere gli schermi. Uno, con un casco connesso a un EEG, legge l'attività del proprio cervello e la riproduzione di un videogioco. Al momento di colpire un bersaglio, con la mano destra immagina di fare clic sul pulsante, senza eseguire l'azione. Immediatamente il collega a distanza, anch’egli con un casco collegato a sensori posti sulla corteccia e con inserito uno stimolatore elettromagnetico, sposta automaticamente la mano destra sul pulsante per tirare un colpo al bersaglio e attribuisce l’atto involontario della mano a un tic nervoso. Ci siamo. E qual’è il passo successivo? Migliorare il dialogo tra i due cervelli, perché l’EEG è incapace di decifrare i pensieri di una persona e permette di rilevare soltanto i segnali semplici del cervello. Non tardano le reazioni dalla Spagna, dall’MIT di Boston e dalla Corea. Con il FUS (UltrasuonoTranscranico Focalizzato), tecnologia non invasiva nota in neurochirurgia per la rimozione di tumori cerebrali e in grado di stimolare l'attività neurale di specifiche regioni cerebrali, viene realizzata l’interfaccia al cervello che mancava per ottenere segnali interpretabili da un computer: in un esperimento uomo-topo nasce l'interfaccia BBI (Brain to Brain Interface) tra cervelli di specie diverse. In modo non invasivo un soggetto stimola l'area del cervello di un topo che regola il moto della coda. Inizia con l'intenzione di agire e osserva su uno schermo i segnali luminosi prodotti dalla sua intenzione, li confronta con i segnali dall’EEG e ne studia la sincronizzazione. Con segnali in fase l'ampiezza del segnale dell’intenzione cresce e innesca l’invio di ultrasuoni con frequenza tale da eccitare l’area motoria di un topo sotto anestesia. L'eccitazione provoca il movimento della coda, rilevato da un sensore di moto. Il risultato è quasi perfetto. Con una precisione del 94 % e un ritardo di 1,6 secondi l'interfaccia ha operato dall'inizio dell’intenzione fino al moto della coda. Con la programmazione AI il test ha dimostrato la fattibilità di un’interfaccia che collega le funzioni neurali centrali tra due entità biologiche.
Un notevole passo avanti nel cammino dell’AI applicata agli scambi tra cervello di uomo e di topo viene dall’ultimo esperimento del 6 febbraio 2019: con un'interfaccia realizzata su computer che invia istruzioni dall'uomo al topo, i ricercatori della Zhejiang University, Hangzhou (Cina) hanno raggiunto lo scopo: guidare a distanza, senza cavi, il percorso di un topo cyborg in un labirinto.
È il caso di un animale guidato dal pensiero dell’uomo.
Con un addestramento intensivo di mesi praticato da 6 operatori, nella prima fase i topi sono andati avanti e indietro lungo gli 8 bracci di una struttura stellare di piste larghe 12 cm e lunghe circa un metro. Deposti a mano all’inizio di ogni pista, sono pilotati fino al centro della stella per girare a destra o a sinistra o avanzare o tornare indietro, con pause e durante sessioni ripetute 8 volte ogni giorno per 5 giorni, fino a raggiungere il 98% di interpretazione corretta dei comandi. In un secondo tempo gli operatori hanno guidato i topi attraverso un labirinto molto complesso, con salite, discese, ostacoli da aggirare, una strettoia e i gradini di una scaletta finale, il tutto in 5 minuti. La guida a distanza degli animali è avvenuta attraverso la connessione di dispositivi per inviare informazioni tra i due cervelli dell’uomo e del topo. Con un casco collegato a un EEG e al computer che rileva l'intenzione di muovere un braccio, sinistro o destro, l’operatore dà i comandi per girare a sinistra o a destra e con il battito delle ciglia comanda al topo di avanzare. Il topo cyborg ha un chip micro-stimolatore impiantato nel cervello e controllato a distanza da Bluetooth. 2 coppie di elettrodi stimolano le parti della corteccia sensoriale relative alle vibrisse per il segnale di girare e altre 2 coppie di elettrodi sono impiantate nel telencefalo (noto come circuito di ricompensa) per comandare al topo di avanzare e ricevere una ricompensa virtuale.
Dopo 8 anni di ricerche, nel 2019 si è riusciti a stabilire il dialogo tra cervello umano e cervello del topo. È l’uomo ora che pilota l’animale, agitando (virtualmente) le braccia a destra e a manca e muovendo le ciglia. Va detto sottovoce che all’inizio degli anni ’70, il Dipartimento della Difesa Usa aveva rispolverato il progetto della NSA traendone spunto e sviluppando SQUAD, un Sistema di gamma acustica silenziosa. Nel settore privato la tecnologia fu detta Sistema Silenzioso di Presentazione Subliminale SSPS (Silent Subliminal Presentation System) e dotata di un dispositivo che emetteva potenti onde UHF (Ultra High Frequency) a frequenze molto alte e un programma per inserire direttamente messaggi nel subconscio dei soggetti. Qualcuno la chiamò arma. Attraverso l’RNM, il controllo a distanza dell’attività neuronale, e con un software non AI che si interfacciava con il web, l’utente del sistema poteva connettersi via computer e controllare uno o più soggetti. L’SSPS è stato sperimentato nella guerra del Golfo e in Somalia (Brevetti Usa n. 5.159.703 ottobre 1992; 5.889.870 marzo 1999; 6.052.336 aprile 2000). E gli effetti? Tuttora secretati.
-:-:-:-:-:-
2. Pompei, sotto la cenere poesia e libido dei graffiti d’amore
Lunga vita a chi ama
e muoia chi non sa amare
due volte muoia
chiunque nega l’amore.
Sepolto e protetto dalla cenere c’è a Pompei un patrimonio di iscrizioni incise e disegnate sui muri. Insieme agli affreschi evocano i sentimenti e le passioni di una città piena di vita, che racconta com’eravamo due mila anni fa, come siamo e come forse saremo. Scritte in capitale corsivo con qualche ferro appuntito sono segni veloci, inventati per comunicare pensieri per strada, un alfabeto di lettere e trattini ben diversi dal capitale quadrato leggibile sui monumenti. C’è voluta la Scuola di Paleografia dell’Archivio di Stato di Napoli per imparare a decifrarle (due tratti verticali paralleli per la E, una v capovolta per la A e così via, un po' come la scrittura degli sms… nulla di nuovo). Dai muri di Pompei la più intima quotidianità è alla portata del mondo. Quei muri bisbigliano, parlano, imprecano, raccontano. Insegne di case e bordelli con sfoghi personali, osterie con clienti che insultano l’oste e dissacrano l’intimità delle schiave, pettegolezzi, maldicenze, calunnie su persone odiate, ruffianate e messaggi amorosi a non finire e altri sul sesso oggi designati volgari, spudorati, triviali, osceni. Osceno per i latini non prende il senso attuale, vale per ciò che è fuori posto, di cattivo augurio o immondo (ob coenum, a causa del fango), ed è secondo lo spirito dell’epoca che le iscrizioni vanno interpretate: semplici pensieri, minacce dirette, inviti con risposta, dichiarazioni. In una società che non conosce il dubbio del peccato né il conformismo morale o la malizia, l’amore si trasfigura in dimensione terrena dell’uomo. L’amore, la passione e la sensualità che traspaiono dai muri e dalle pareti di Pompei non conoscono morbosità. Solo e soltanto nella giusta chiave di lettura da quei segni si può recuperare il valore e il significato dell’amore che la donna e l’uomo di due millenni fa sapevano vivere e esprimere.
Gli amanti sono come le api: vivono la loro vita nel miele e il commento accanto … Magari !
In amore c’è di tutto. Messaggi poetici e scritte sconce e scurrili, frequenti le parole di rabbia per un amore non corrisposto. L’amore è senza confini, senza genere, eterosessuale e omosessuale, non solo parole assenti dal linguaggio ma concetti inesistenti. I comportamenti sessuali sono legati unicamente al ruolo, attivo o passivo. Ne è esempio il graffito della donna che ne ama un’altra, adirata con lei perché innamorata di un uomo e schieratasi dalla sua parte, contro tutti gli uomini: Ah, potessi io aggrapparmi al tuo collo in un abbraccio e coprire di baci le tue tenere labbra. Fanciulla, lasciami ora e affida le tue gioie al vento. Credimi, l’animo degli uomini è mutevole. Spesso nel cuore della notte io stessa sono rimasta desta, riflettendo smarrita su queste cose. Molti sono portati in alto dalla fortuna e all’improvviso fatti precipitare e duramente sottomessi. Venere all’improvviso unisce i corpi degli amanti e nello stesso modo li separa.
Altro esempio è quello feroce contro un rivale: Guarda che tua moglie lo prende anche da un altro. Adesso lo sai. O ancora l’amarezza di una schiava: Per due monete schiava di gusti raffinati è tua. Manca il telefono o la mail e ritroviamo le scritte dei cessi delle stazioni e dei corridoi della metro.
Presso la celebre Casa dei Vettii esercita Eutichide che si definisce: Greca e di garbate maniere per solo due assi, meretrice dei ranghi bassi, concorrente diretta delle giovani leve maschili: Felix ti lavora per un asse, dalle parti del cimitero. Alle matrone ci pensa Glicone: Fa servizi per due assi e con lui Marittimo: Si offre per quattro assi e predilige le vergini.
Per i danarosi c’è Euplia, nome ricorrente su diversi muri di Pompei: Si presta per cinque assi e si firma: Colei che sa ben navigare, attributo di Venere riservato solo alle prostitute di livello. Di lei è scritto: Migliaia di uomini virili si sono uniti a lei. C’è chi non è d’accordo e ne critica la baldanza eccessiva, agli antipodi della giovane che sulla propria casa scrive: Sono tua per una monetina di rame. E inattesa sbucano versi poetici a spezzare il ritmo della libidine:
Nulla può durare in eterno: il sole che già alto splendeva, ora si immerge
nell’abbraccio del mare e la luna si muta in falce, ancora piena un attimo fa.
Allo stesso modo la furia dei venti spesso si muta in leggera brezza.
Vagabondando nel quartiere a luci rosse di Pompei si va al lupanare e accanto al riquadro di una unione da dietro, si legge: Muoviti sempre lentamente. Ironica la frase accanto a un bassorilievo a forma di fallo: Quando mi fa piacere, mi ci siedo sopra. Tra le abitazioni private sull’uscio di una casa qualcuno scrive: Ragazzina, molti ti amano. Anche Aniceto con il membro, senza mezzi termini. Genuina, spudorata, indecente la scritta su un muro delle Terme Stabiane: Sto venendo.
I graffiti contenenti oscenità non esauriscono il panorama dell’amore vissuto dai pompeiani. Altri, più innocenti, spuntano sui muri dei viottoli e nelle case: Qui Romula si intrattiene con Stafilo, alludendo a una cella meretricia, mentre nella Grande Palestra si legge: Antioco è stato qui con la sua Citera. A lato: Qui si incontrano Felice e Fortunata. Frasi lapidarie e coinvolgenti come quelle all’ingresso di una locanda: Vibio Restituto qui dormì solo e desiderava la sua Urbana, e sotto: Venere avvolge nella rete e poiché si scaglia sul mio amato, gli procurerà tentazioni lungo il percorso. Lui si auguri un buon viaggio, che è quanto per lui desidera anche la sua Arione.
Tutto in amore è concepito opera di Venere, invocata e maledetta. Scrive Agatone contro la dea: Voglio che Venere crepi. E dalla vittima di una cocente delusione d’amore esce: Vada in malora l’amore, alla dea Venere voglio spezzare le costole a legnate e storpiarle i fianchi; se lei può trafiggere il mio tenero cuore, perché io non dovrei spaccarle la testa col bastone? Ma Venere, per la sua bellezza subito diventa il modello per esaltare le grazie della propria donna: Chi non ha visto la Venere dipinta da Apelle, guardi la mia ragazza: lei risplende al pari della dea.
Un muro a Pompei offre la speciale occasione per esprimere l’ardente brama provata dai maschi pompeiani infatuati di Novellia Primigenia, donna di Nocera ambitissima dispensatrice di piacere: Salute a te Primigenia di Nocera. Mi basterebbe per non più di un’ora essere la gemma dell’anello (che ti offro) per dare a te che la inumidisci con la bocca (nell’imprimere il sigillo) i baci che sopra io vi ho impressi. Potente il desiderio nelle parole di un altro ammiratore: Chi trascorrerà con te la notte in un sonno felice? Ah, potessi essere io. Certamente sarei molto più felice. Sullo stesso muro risalta il delicato verso di un innamorato all’amata: Ti saluto, Cestilia, regina di Pompei, anima dolce. Mentre scrivo è Amore a dettarmi e Cupido mi regge la mano. Possa io morire se volessi essere un dio senza te al fianco.
Non mancano le tristi vicende di innamorati travolti dalla passione: Virgola dice al suo Terzo: ma sei proprio uno sporcaccione. E accanto: Mi chiamo Serena e non sopporto Isidoro. La rabbia è appena esplosa, è meglio andare via. A lato l’ignoto consiglio di una mano saggia: Quando la rabbia si sarà dissolta, devi crederlo, poi tornerà anche l’amore. Di che stupirsi oggi degli annunci sui media ove sono barattati denaro e matrimonio?: Zosimo saluta Vittoria. Ti chiedo di diventare il sostegno per la mia vecchiaia. Se credi che io non abbia denaro, allora non amarmi. Che c’è meglio di un mucchio di denaro o dei regali per aprire le porte del cuore?: Rimanga sbarrata la tua porta a chi implora; si spalanchi invece a chi porta doni. L’amante che è entrato possa udire i lamenti di colui che è rimasto fuori. E ancora: Faccia ben attenzione il custode a chi porta doni. Se alla porta batte uno a mani vuote rimanga sordo e sonnecchi fino a sera inoltrata. Molte le scritte perfide come quella per svergognare un soldato che si spaccia per grande amatore: Qui a Pompei è venuto Floronio il trombatore, milite della VII legione, ma solo poche donne se ne sono accorte, saranno appena sei. Oppure quella che maligna sulle libidinose voglie della matrona: Romula lavora bene il suo uomo, qui e ovunque, eppure di nascosto ne ha mille e trecento per le mani.
Su una parete della celebre Villa dei Misteri, c’è chi elenca le prodezze del rude maschio velate da falsa audacia: Qui ho trafitto brutalmente la matrona, prendendola dietro. Certo è stato scorretto e di poco garbo dover poi raccontarlo in questi versi. Un pompeiano decanta le abilità amorose di una fanciulla: O Rufa, che tu possa rimanere sempre in salute, perché sai lavorare proprio bene. Una svergognata pompeiana indica il luogo della sua iniziazione: Qui sono stata posseduta. Un’altra si lamenta della scarsa virilità del suo uomo: Giocondo non sa scopare bene.
Un’altra ancora mette a nudo le doti segrete del suo Flavio: Il fallo eretto di Flavio è enorme.
Impareggiabile l’esclamazione di un’altra impaziente: E’ il tuo membro che mi travolge:
dobbiamo fare l’amore subito.
Passione manifestamente maschile quella espressa dalle crude parole: Ho voglia di farmi un ragazzo. E c’è chi sceglie di abbandonare la femmina per dedicarsi ai giovani: Qui mi faccio Rufo, caro a tutti. Disperatevi pure fanciulle e a te, vulva arrogante, porgo il mio commiato.
L’amore è malattia, ne è convinto il gladiatore Crescente che cura le pene d’amore delle ragazze (pupae): Sono il reziario Crescente. Di sera faccio il medico alle bambole notturne (reziario è il gladiatore armato di tridente e di rete per imprigionare l’avversario). A donne e ragazze pulsa il sangue ad aggirarsi nei locali dei gladiatori, possenti lottatori da soccorrere, feriti da curare, maschi ai quali darsi in premio, molto ricercati dalle matrone che ne comprano la libertà a caro prezzo.
Sul muro della casa di Fabio Rufo si legge: Mi chiedi perché ti rubo tanti baci? Pupa, quanto sei bella. Un innamorato tradito svergogna la sua ragazza: Nicerate infedele porcellina (succula, da sus maiale, da cui il napoletanissimo zoccola).
Oggi sabato 2 agosto mi è nata Iuvenilla, alla seconda ora del vespro. Inciso sul muro di cinta della casa di Cecilio Gaio. Ventidue giorni dopo, domenica 24 agosto dell’anno 79, Iuvenilla e il padre sono immortalati sotto le ceneri del vulcano.
(Commenti e insegnamenti tratti da Kasia Burney Gargiulo, Scuola di Paleografia dell’Archivio di Stato di Napoli, da A.Polito e da E.Galasso, Direttore del Museo del Sannio, Benevento).
-:-:-:-:-:-
Lunga vita a chi ama
e muoia chi non sa amare
due volte muoia
chiunque nega l’amore.
Sepolto e protetto dalla cenere c’è a Pompei un patrimonio di iscrizioni incise e disegnate sui muri. Insieme agli affreschi evocano i sentimenti e le passioni di una città piena di vita, che racconta com’eravamo due mila anni fa, come siamo e come forse saremo. Scritte in capitale corsivo con qualche ferro appuntito sono segni veloci, inventati per comunicare pensieri per strada, un alfabeto di lettere e trattini ben diversi dal capitale quadrato leggibile sui monumenti. C’è voluta la Scuola di Paleografia dell’Archivio di Stato di Napoli per imparare a decifrarle (due tratti verticali paralleli per la E, una v capovolta per la A e così via, un po' come la scrittura degli sms… nulla di nuovo). Dai muri di Pompei la più intima quotidianità è alla portata del mondo. Quei muri bisbigliano, parlano, imprecano, raccontano. Insegne di case e bordelli con sfoghi personali, osterie con clienti che insultano l’oste e dissacrano l’intimità delle schiave, pettegolezzi, maldicenze, calunnie su persone odiate, ruffianate e messaggi amorosi a non finire e altri sul sesso oggi designati volgari, spudorati, triviali, osceni. Osceno per i latini non prende il senso attuale, vale per ciò che è fuori posto, di cattivo augurio o immondo (ob coenum, a causa del fango), ed è secondo lo spirito dell’epoca che le iscrizioni vanno interpretate: semplici pensieri, minacce dirette, inviti con risposta, dichiarazioni. In una società che non conosce il dubbio del peccato né il conformismo morale o la malizia, l’amore si trasfigura in dimensione terrena dell’uomo. L’amore, la passione e la sensualità che traspaiono dai muri e dalle pareti di Pompei non conoscono morbosità. Solo e soltanto nella giusta chiave di lettura da quei segni si può recuperare il valore e il significato dell’amore che la donna e l’uomo di due millenni fa sapevano vivere e esprimere.
Gli amanti sono come le api: vivono la loro vita nel miele e il commento accanto … Magari !
In amore c’è di tutto. Messaggi poetici e scritte sconce e scurrili, frequenti le parole di rabbia per un amore non corrisposto. L’amore è senza confini, senza genere, eterosessuale e omosessuale, non solo parole assenti dal linguaggio ma concetti inesistenti. I comportamenti sessuali sono legati unicamente al ruolo, attivo o passivo. Ne è esempio il graffito della donna che ne ama un’altra, adirata con lei perché innamorata di un uomo e schieratasi dalla sua parte, contro tutti gli uomini: Ah, potessi io aggrapparmi al tuo collo in un abbraccio e coprire di baci le tue tenere labbra. Fanciulla, lasciami ora e affida le tue gioie al vento. Credimi, l’animo degli uomini è mutevole. Spesso nel cuore della notte io stessa sono rimasta desta, riflettendo smarrita su queste cose. Molti sono portati in alto dalla fortuna e all’improvviso fatti precipitare e duramente sottomessi. Venere all’improvviso unisce i corpi degli amanti e nello stesso modo li separa.
Altro esempio è quello feroce contro un rivale: Guarda che tua moglie lo prende anche da un altro. Adesso lo sai. O ancora l’amarezza di una schiava: Per due monete schiava di gusti raffinati è tua. Manca il telefono o la mail e ritroviamo le scritte dei cessi delle stazioni e dei corridoi della metro.
Presso la celebre Casa dei Vettii esercita Eutichide che si definisce: Greca e di garbate maniere per solo due assi, meretrice dei ranghi bassi, concorrente diretta delle giovani leve maschili: Felix ti lavora per un asse, dalle parti del cimitero. Alle matrone ci pensa Glicone: Fa servizi per due assi e con lui Marittimo: Si offre per quattro assi e predilige le vergini.
Per i danarosi c’è Euplia, nome ricorrente su diversi muri di Pompei: Si presta per cinque assi e si firma: Colei che sa ben navigare, attributo di Venere riservato solo alle prostitute di livello. Di lei è scritto: Migliaia di uomini virili si sono uniti a lei. C’è chi non è d’accordo e ne critica la baldanza eccessiva, agli antipodi della giovane che sulla propria casa scrive: Sono tua per una monetina di rame. E inattesa sbucano versi poetici a spezzare il ritmo della libidine:
Nulla può durare in eterno: il sole che già alto splendeva, ora si immerge
nell’abbraccio del mare e la luna si muta in falce, ancora piena un attimo fa.
Allo stesso modo la furia dei venti spesso si muta in leggera brezza.
Vagabondando nel quartiere a luci rosse di Pompei si va al lupanare e accanto al riquadro di una unione da dietro, si legge: Muoviti sempre lentamente. Ironica la frase accanto a un bassorilievo a forma di fallo: Quando mi fa piacere, mi ci siedo sopra. Tra le abitazioni private sull’uscio di una casa qualcuno scrive: Ragazzina, molti ti amano. Anche Aniceto con il membro, senza mezzi termini. Genuina, spudorata, indecente la scritta su un muro delle Terme Stabiane: Sto venendo.
I graffiti contenenti oscenità non esauriscono il panorama dell’amore vissuto dai pompeiani. Altri, più innocenti, spuntano sui muri dei viottoli e nelle case: Qui Romula si intrattiene con Stafilo, alludendo a una cella meretricia, mentre nella Grande Palestra si legge: Antioco è stato qui con la sua Citera. A lato: Qui si incontrano Felice e Fortunata. Frasi lapidarie e coinvolgenti come quelle all’ingresso di una locanda: Vibio Restituto qui dormì solo e desiderava la sua Urbana, e sotto: Venere avvolge nella rete e poiché si scaglia sul mio amato, gli procurerà tentazioni lungo il percorso. Lui si auguri un buon viaggio, che è quanto per lui desidera anche la sua Arione.
Tutto in amore è concepito opera di Venere, invocata e maledetta. Scrive Agatone contro la dea: Voglio che Venere crepi. E dalla vittima di una cocente delusione d’amore esce: Vada in malora l’amore, alla dea Venere voglio spezzare le costole a legnate e storpiarle i fianchi; se lei può trafiggere il mio tenero cuore, perché io non dovrei spaccarle la testa col bastone? Ma Venere, per la sua bellezza subito diventa il modello per esaltare le grazie della propria donna: Chi non ha visto la Venere dipinta da Apelle, guardi la mia ragazza: lei risplende al pari della dea.
Un muro a Pompei offre la speciale occasione per esprimere l’ardente brama provata dai maschi pompeiani infatuati di Novellia Primigenia, donna di Nocera ambitissima dispensatrice di piacere: Salute a te Primigenia di Nocera. Mi basterebbe per non più di un’ora essere la gemma dell’anello (che ti offro) per dare a te che la inumidisci con la bocca (nell’imprimere il sigillo) i baci che sopra io vi ho impressi. Potente il desiderio nelle parole di un altro ammiratore: Chi trascorrerà con te la notte in un sonno felice? Ah, potessi essere io. Certamente sarei molto più felice. Sullo stesso muro risalta il delicato verso di un innamorato all’amata: Ti saluto, Cestilia, regina di Pompei, anima dolce. Mentre scrivo è Amore a dettarmi e Cupido mi regge la mano. Possa io morire se volessi essere un dio senza te al fianco.
Non mancano le tristi vicende di innamorati travolti dalla passione: Virgola dice al suo Terzo: ma sei proprio uno sporcaccione. E accanto: Mi chiamo Serena e non sopporto Isidoro. La rabbia è appena esplosa, è meglio andare via. A lato l’ignoto consiglio di una mano saggia: Quando la rabbia si sarà dissolta, devi crederlo, poi tornerà anche l’amore. Di che stupirsi oggi degli annunci sui media ove sono barattati denaro e matrimonio?: Zosimo saluta Vittoria. Ti chiedo di diventare il sostegno per la mia vecchiaia. Se credi che io non abbia denaro, allora non amarmi. Che c’è meglio di un mucchio di denaro o dei regali per aprire le porte del cuore?: Rimanga sbarrata la tua porta a chi implora; si spalanchi invece a chi porta doni. L’amante che è entrato possa udire i lamenti di colui che è rimasto fuori. E ancora: Faccia ben attenzione il custode a chi porta doni. Se alla porta batte uno a mani vuote rimanga sordo e sonnecchi fino a sera inoltrata. Molte le scritte perfide come quella per svergognare un soldato che si spaccia per grande amatore: Qui a Pompei è venuto Floronio il trombatore, milite della VII legione, ma solo poche donne se ne sono accorte, saranno appena sei. Oppure quella che maligna sulle libidinose voglie della matrona: Romula lavora bene il suo uomo, qui e ovunque, eppure di nascosto ne ha mille e trecento per le mani.
Su una parete della celebre Villa dei Misteri, c’è chi elenca le prodezze del rude maschio velate da falsa audacia: Qui ho trafitto brutalmente la matrona, prendendola dietro. Certo è stato scorretto e di poco garbo dover poi raccontarlo in questi versi. Un pompeiano decanta le abilità amorose di una fanciulla: O Rufa, che tu possa rimanere sempre in salute, perché sai lavorare proprio bene. Una svergognata pompeiana indica il luogo della sua iniziazione: Qui sono stata posseduta. Un’altra si lamenta della scarsa virilità del suo uomo: Giocondo non sa scopare bene.
Un’altra ancora mette a nudo le doti segrete del suo Flavio: Il fallo eretto di Flavio è enorme.
Impareggiabile l’esclamazione di un’altra impaziente: E’ il tuo membro che mi travolge:
dobbiamo fare l’amore subito.
Passione manifestamente maschile quella espressa dalle crude parole: Ho voglia di farmi un ragazzo. E c’è chi sceglie di abbandonare la femmina per dedicarsi ai giovani: Qui mi faccio Rufo, caro a tutti. Disperatevi pure fanciulle e a te, vulva arrogante, porgo il mio commiato.
L’amore è malattia, ne è convinto il gladiatore Crescente che cura le pene d’amore delle ragazze (pupae): Sono il reziario Crescente. Di sera faccio il medico alle bambole notturne (reziario è il gladiatore armato di tridente e di rete per imprigionare l’avversario). A donne e ragazze pulsa il sangue ad aggirarsi nei locali dei gladiatori, possenti lottatori da soccorrere, feriti da curare, maschi ai quali darsi in premio, molto ricercati dalle matrone che ne comprano la libertà a caro prezzo.
Sul muro della casa di Fabio Rufo si legge: Mi chiedi perché ti rubo tanti baci? Pupa, quanto sei bella. Un innamorato tradito svergogna la sua ragazza: Nicerate infedele porcellina (succula, da sus maiale, da cui il napoletanissimo zoccola).
Oggi sabato 2 agosto mi è nata Iuvenilla, alla seconda ora del vespro. Inciso sul muro di cinta della casa di Cecilio Gaio. Ventidue giorni dopo, domenica 24 agosto dell’anno 79, Iuvenilla e il padre sono immortalati sotto le ceneri del vulcano.
(Commenti e insegnamenti tratti da Kasia Burney Gargiulo, Scuola di Paleografia dell’Archivio di Stato di Napoli, da A.Polito e da E.Galasso, Direttore del Museo del Sannio, Benevento).
-:-:-:-:-:-
3. Insulti e improperi nell’antichità greca e romana (1)
Il mondo classico ci ha lasciato un repertorio sterminato di insulti, veri e propri termini insolenti di scherno e di offesa. Di essi molti sono oltraggi violenti, spesso volgari e sguaiati, che non possono rientrare nella categoria dell’umorismo proprio per la loro pesantezza e volgarità. Insultare letteralmente significa saltare addosso (in e saltare) ovvero l’atto di offendere gravemente, di rivolgere un’ingiuria pesante che rasenta l’aggressione fisica o che per lo meno la evoca nel suo significato etimologico. Insultare significa trattenersi appena a un passo dalla violenza fisica, il che nell’evoluzione dei rapporti umani costituisce indubbiamente un notevole progresso rispetto ai casi in cui le ragioni vengono affidate esclusivamente allo scontro fisico e a un puro rapporto di forze.
Esiste un ruolo dell’immagine che costruisce l’espressione oltraggiosa e suscita l’umorismo? Forse. Perché non scavare e curiosare nell’arte figurativa greca e romana, in quanto è rimasto e degno di essere inserito nell’umorismo, come le immagini caricaturali su vasi dipinti greci, le pitture di Pompei, le scenette romane umoristiche, i rilievi e soffermarci sugli insulti su cui sicuramente ha agito potentemente anche una secolare censura? Che si cela dietro la parola contumelia o probrum, maledictum? Contumelia, deriva dalla stessa radice di contemptus, a sua volta da contemno e si collega direttamente all’idea del disprezzo; probrum è l’azione vergognosa, l’onta, il disonore e anche la parola calunniosa e infamante; da maledico nasce maledictum, sparlare, ingiuriare, cioé l’ingiuria, la maldicenza, la villania verbale, la sottile e pungente ironia per una presa in giro talvolta bonaria o spesso perfida, sempre arguta e azzeccata.
Molti e vari i bersagli a cui questi insulti sono diretti: al primo posto i nemici in guerra, gli avversari politici, i nemici personali, ma non mancano gli amici che hanno tradito, gli amanti che non sono più tali, le persone importune e invadenti. Indimenticabile Il seccatore l’ode di Orazio. Nella commedia è il personaggio in prima persona che si abbandona all’invettiva e la velocità del suo discorso dà all’insulto una durezza senza pari. Frequente è il ricorso all’insulto come valvola di sfogo e come artificio per trasferire la dialettica a un altro livello, dove l’offeso, incapace di rispondere con i suoi stessi mezzi perché sarebbe fatalmente sconfitto, ricorre alla parola e non alla violenza, sceglie l’aggressione verbale invocando Eracle, ad esempio, invece di menare le mani. Nel contesto rituale l’oltraggio rivolto al potentissimo eroe è un modo per diminuire l’abisso che separa l’umano dal divino, per riportare in equilibrio la sfera dei mortali e quella soprannaturale. A Pallene, nella penisola Calcidica, nelle feste in onore di Demetra Mysia, i fedeli si scambiavano insulti, scaricando rabbia e acredine e vivacizzavano l’ambiente. Si considera enorme il materiale di oltraggi disponibile, caratterizzato dal tono greve e non di rado volgare. Materiale scovato qua e là spiluccando negli anfratti della rete, in particolare in Studying Humour - International Journal e tra i lavori di una studiosa del Università del Piemonte Orientale di Vercelli, rovistando tra le commedie di Aristofane, per l’origine greca e da Persio, Terenzio, Marziale e Luciano per quella latina.
Vediamo alcune perle estratte dagli scavi: Non dar loro ascolto, non accettare la loro compagnia, ma trattali come quaglie domestiche, ballerini nanerottoli dal collo d’istrice, pallottole di sterco di capra, inventori di artificiose figure di danza. Gorgoni voraci, Arpie ghiotte di razze, turpi corteggiatori di vecchie, sterminatori di pesci, con le ascelle fetide di caprone. Su di loro, o Musa, lancia un grande e grosso scaracchio. Stupido, vecchio bacucco, puzzi come Crono. Sfrontato, ardito, facondo, sfacciato, schifoso, incollafrottole, ciarlone, leguleio consumato, cavilloso, insicuro, logorroico, furbo, meschino, voltagabbana, impostore, attaccaticcio, sbruffone, scaltro, miserabile, canaglia, molesto, lecchino. Il nostro padrone è uno zotico, un irascibile mastica fave. Caro vecchio spelato, con quel pingue ventre di maiale che ti sporge fuori di un piede e mezzo.
Terenzio e Marziale brillano per cattiveria e originalità: E’ fatuo, insulso, fesso, russa notte e giorno e non devi avere paura che una donna si possa innamorare di lui. Tu hai le gambe irte di peli e il petto irto di setole; il tuo cervello, però, o Pannico, è liscio. Senza dimenticare lo straordinario repertorio latino offerto da Plauto, ricchissimo di invenzioni lessicali: Ora ti polverizzerò con i miei improperi: Sporcaccione! -Ingiusto! - Scellerato! - La verità! - Sacco da bastone! - E perché no, ladro di tombe! - Certamente! - Farabutto! - Benissimo! - Fotticompagno! - Specialità mia! - Assassino! - Attacca tu, ora! - Sacrilego! - Lo confesso. - Spergiuro! - Hai indovinato, ma è roba vecchia. - Fuorilegge! - Esatto! - Rovina della gioventù! - Bravissimo! - Ladro! - Marameo! - Schiavo fuggiasco! - Evviva! Gabbapopolo! - Evidentissimamente! - Imbroglione! - Sporco ruffiano! – Ammonticchiamucchidoro - Merda! - E lui che si picca di saperla lunga! La verità è che è più fesso di un martello senza manico. Come non conoscere quella schifezza pubblica, quello sbruffone, quello zazzerone, quel puttaniere impomatato? Individuo scovato fuori da un letamaio! Questo tizzone d’inferno, questo seminatore di scandali, questo mondezzaio di sudicerie!
Fortissima è la leva sull’avversione dipinta da Aristofane nel confronto degli stranieri e i barbari:
Gli Acarnesi, esseri robusti, duri come lecci [...] forti come l’acero, ma anche alquanto rozzi.
I Sindi si dice fossero nati dall’unione di donne scite con i loro schiavi, avvenuta durante l’assenza degli uomini sciti impegnati in battaglia; i Sindi sarebbero poi stati scacciati dagli Sciti e avrebbero preso possesso delle terre dove ora abitano. I Sindi sono stati colpiti dall’efficace epiteto di ignobiles e gli Sciti? Parlar scita era l’espressione per indicare il linguaggio degli ubriachi.
Dice Anacreonte: strepitano, schiamazzano, tracannano, come è uso degli Sciti.
In Tracia, Il lavoro della ragione non è un lavoro di Tracia, il buon senso non è di quegli abitanti.
A Tragase città della Troade abboffarsi è detto per qualificare qualcuno di maiale, mentre caprone può essere detto di un personaggio che emani sgradevoli olezzi.
Cilicia, abitante della Cilicia, equivaleva a deficiente e la città di Berga, che sorgeva sulle rive del fiume Strimone, era associata alle menzogne: per dire di uno che era bugiardo si poteva ricorrere all’espressione nativo di Berga. Se oggi il primo e unico quotidiano di Bergamo da tutti i cittadini è battezzato il bugiardino, questo non ha nulla a che vedere con la città di Berga. Pura coincidenza.
Tra i latini Catullo scrive: Figlio della conigliolosa Celtiberia, attraente per la nerissima barba e la dentatura sfregata ibericamente con l’urina. I Celtiberi avevano la nomea di essere molto prolifici, come i conigli (da cui l’eufemismo conigliolosa, in latino cuniculosa) e si diceva che si lavassero i denti con l’urina, il che forse sbiancava lo smalto, ma suonava come un’usanza barbara.
Nel vercellese ancora oggi c’è Asigliano, borgo ritenuto patria di sciocchi. Degli abitanti si dice che lo siano al punto che per girarsi nel netto di notte scendano e risalgano dalla parte opposta.
Un’altra via per colpire l’avversario consiste nel far ricorso a insulti forgiati sulla figura di personaggi, storici o inventati, capaci di evocare caratteri negativi. I personaggi citati erano tutti noti per i loro costumi particolarmente depravati. Non meno efficace è l’apostrofe Figlio di Scaracchio! lanciata da Aristofane, dove Scaracchio è un nome d’invenzione e significa che sputacchia e si rivolge a chi spruzza saliva quando parla. Maccò invece è un oltraggio che si rifa alla tradizione e alle credenze popolari della Grecia antica, per le quali Maccò era la donna stupida per eccellenza. Era poi infamante dare a qualcuno del Bàtalo, flautista di costumi effeminati e per altri poeta di versi lascivi e osceni. Stando a Plutarco, era un appellativo affibbiato a Demostene, il grande oratore greco, debole e malaticcio da bambino e per questo aveva ispirato tale nomignolo ai suoi perfidi coetanei. Ancora tra gli insulti basati sulle caratteristiche fisiche si ha l’espressione Più grassa di Ispulla tratto dalle satire di Giovenale. Ispulla era una donna romana, nota come amante di un attore tragico ma soprattutto dotata di una rimarchevole pinguedine. Per dare l’idea della vittima di un sacrificio che fosse particolarmente grassa (e quindi pregiata) Giovenale dice che è più grassa di Ispulla. Dell’epiteto Mattiòcopo soprannome di un personaggio di nome Eusebio, che faceva il direttore dei beni della corona imperiale a Roma; in greco si rende con leccaragù e bollerebbe l’avidità incontrollata di cibo o di denaro del destinatario dell’insulto. Per qualificare di stupido si faceva ricorso al nome proprio Matrea, nome di un abitante di Alessandria d’Egitto, noto perché pretendeva di nutrire un animale che mangiava se stesso; quale fosse questo animale non è detto, ma è certo che il nome del personaggio era usato come sinonimo di persona sciocca e stolta.
I difetti fisici erano i più ricercati e presi di mira.
Ti nuoce una maligna diceria, secondo la quale nel cavo delle tue ascelle abiterebbe un laido becco. (Catullo). O Vetustilla, hai tre capelli e quattro denti, il petto di una cicala, le gambe e il colorito di una formica; la tua fronte ha più rughe della tua tunica e i tuoi seni sono simili a ragnatele; il coccodrillo del Nilo ha una bocca piccola paragonata alla tua; il gracidio delle rane di Ravenna è più gradevole e il ronzìo delle zanzare di Adria più dolce della tua voce; vedi tanto quanto le civette al mattino; mandi il fetore di un becco; hai il deretano di un’anatra magra. Ora delle sue attrattive passate nulla le resta, neanche in sogno, ma ha i capelli posticci, e il volto pieno di rughe, come non l’ha neppure una vecchia scimmia (Marziale).
Una tutta tendini e stecchi è una gazzella piccolina, una nana è una delle Grazie, tutta sale, enorme e sgraziata, incantevole, piena di maestà. La balbuziente non può parlare, cinguetta e la muta è assai riservata, l’impetuosa petulante e ciarliera diventa una fiammella. È un esile amorino quando il male l’uccide e se già soffre di tosse è un po' gracilina. La pingue dal seno enorme è Cerere sgravata di Bacco, la camusa è una Silena o una Satira, la labbrona una voglia di baci (Lucrezio).
Diffuso infine il paragone con gli animali, i corvi ad esempio da Korakes, (gracchiare). Andare ai corvi non era un bell’augurio e era macabro il paragone negli Uccelli di Aristofane, sul dirupo presso Atene ove venivano gettati i condannati a morte.
Sai a chi rassomigli [...]? A un’oca dipinta, una di quelle a buon mercato. - E tu a un merlo spennato, mentre le rondini ciarliere erano evocate spesso per indicare suoni sgradevoli all’orecchio dei chiacchieroni, cori di rondini. Aveva voce di torrente che genera distruzione e fetore di foca, e testicoli sozzi e culo di cammello dice Aristofane e Come sei liscio e scivoloso, com’è difficile tenerti e come facilmente sfuggi: non offri nessun appiglio sicuro, ma scivoli non so come fra le dita simile alle anguille o ai serpenti. Arraffa le pietanze come un nibbio e dando gomitate al vicino vi si butta, piena la barba di salsa Lidia, con la foga di un cane, e ci resta curvo sopra, come se aspettasse di trovare la virtù nelle scodelle, ripulendo infine i piatti diligentemente con l’indice. Restano intontiti davanti ai ricchi e a bocca aperta davanti al denaro, sono più rabbiosi dei bòtoli, più paurosi delle lepri, più adulatori delle scimmie, più impudenti degli asini, più rapaci dei gatti, più litigiosi dei galli (Luciano).
La tua genìa mi dà l’aria di quella delle mosche, delle zanzare, delle cimici, delle pulci, dei pidocchi: odiosa, rovinosa, seccante, incapace di fare un filo di bene (Plauto),
È il primo a fuggire come un rutilante ippogallo, scuotendo i pennacchi (Aristofane).
Perfetta e efficace l’immagine costruita dal poeta. La figura variopinta, che allude al mantello rosso sgargiante del tassiarca, condottiero militare, fa riferimento anche a un animale mitologico noto dalla pittura vascolare dell’ippogallo, incrocio tra un cavallo e un gallo. Si allude all’immagine sgargiante e spaventosa dell’animale fantastico, passo tratto da Eschilo. Lo scopo è rendere ridicolo il destinatario, mettendone in risalto, oltre alla vigliaccheria, anche la boria. Il risultato è ottenuto con termini ricercati, il solenne riferimento alla mitologia, l’allusione del rosso per i più alti ranghi militari e soprattutto l’immagine dei pennacchi scossi fa pensare a un animale infestato da pulci e ben lontano dall’immagine di un condottiero, quanto basta per svergognarlo con una invettiva: creare un’immagine colorita e efficace, che resti impressa nella sua mente e in quella del lettore.
-:-:-:-:-:-
Il mondo classico ci ha lasciato un repertorio sterminato di insulti, veri e propri termini insolenti di scherno e di offesa. Di essi molti sono oltraggi violenti, spesso volgari e sguaiati, che non possono rientrare nella categoria dell’umorismo proprio per la loro pesantezza e volgarità. Insultare letteralmente significa saltare addosso (in e saltare) ovvero l’atto di offendere gravemente, di rivolgere un’ingiuria pesante che rasenta l’aggressione fisica o che per lo meno la evoca nel suo significato etimologico. Insultare significa trattenersi appena a un passo dalla violenza fisica, il che nell’evoluzione dei rapporti umani costituisce indubbiamente un notevole progresso rispetto ai casi in cui le ragioni vengono affidate esclusivamente allo scontro fisico e a un puro rapporto di forze.
Esiste un ruolo dell’immagine che costruisce l’espressione oltraggiosa e suscita l’umorismo? Forse. Perché non scavare e curiosare nell’arte figurativa greca e romana, in quanto è rimasto e degno di essere inserito nell’umorismo, come le immagini caricaturali su vasi dipinti greci, le pitture di Pompei, le scenette romane umoristiche, i rilievi e soffermarci sugli insulti su cui sicuramente ha agito potentemente anche una secolare censura? Che si cela dietro la parola contumelia o probrum, maledictum? Contumelia, deriva dalla stessa radice di contemptus, a sua volta da contemno e si collega direttamente all’idea del disprezzo; probrum è l’azione vergognosa, l’onta, il disonore e anche la parola calunniosa e infamante; da maledico nasce maledictum, sparlare, ingiuriare, cioé l’ingiuria, la maldicenza, la villania verbale, la sottile e pungente ironia per una presa in giro talvolta bonaria o spesso perfida, sempre arguta e azzeccata.
Molti e vari i bersagli a cui questi insulti sono diretti: al primo posto i nemici in guerra, gli avversari politici, i nemici personali, ma non mancano gli amici che hanno tradito, gli amanti che non sono più tali, le persone importune e invadenti. Indimenticabile Il seccatore l’ode di Orazio. Nella commedia è il personaggio in prima persona che si abbandona all’invettiva e la velocità del suo discorso dà all’insulto una durezza senza pari. Frequente è il ricorso all’insulto come valvola di sfogo e come artificio per trasferire la dialettica a un altro livello, dove l’offeso, incapace di rispondere con i suoi stessi mezzi perché sarebbe fatalmente sconfitto, ricorre alla parola e non alla violenza, sceglie l’aggressione verbale invocando Eracle, ad esempio, invece di menare le mani. Nel contesto rituale l’oltraggio rivolto al potentissimo eroe è un modo per diminuire l’abisso che separa l’umano dal divino, per riportare in equilibrio la sfera dei mortali e quella soprannaturale. A Pallene, nella penisola Calcidica, nelle feste in onore di Demetra Mysia, i fedeli si scambiavano insulti, scaricando rabbia e acredine e vivacizzavano l’ambiente. Si considera enorme il materiale di oltraggi disponibile, caratterizzato dal tono greve e non di rado volgare. Materiale scovato qua e là spiluccando negli anfratti della rete, in particolare in Studying Humour - International Journal e tra i lavori di una studiosa del Università del Piemonte Orientale di Vercelli, rovistando tra le commedie di Aristofane, per l’origine greca e da Persio, Terenzio, Marziale e Luciano per quella latina.
Vediamo alcune perle estratte dagli scavi: Non dar loro ascolto, non accettare la loro compagnia, ma trattali come quaglie domestiche, ballerini nanerottoli dal collo d’istrice, pallottole di sterco di capra, inventori di artificiose figure di danza. Gorgoni voraci, Arpie ghiotte di razze, turpi corteggiatori di vecchie, sterminatori di pesci, con le ascelle fetide di caprone. Su di loro, o Musa, lancia un grande e grosso scaracchio. Stupido, vecchio bacucco, puzzi come Crono. Sfrontato, ardito, facondo, sfacciato, schifoso, incollafrottole, ciarlone, leguleio consumato, cavilloso, insicuro, logorroico, furbo, meschino, voltagabbana, impostore, attaccaticcio, sbruffone, scaltro, miserabile, canaglia, molesto, lecchino. Il nostro padrone è uno zotico, un irascibile mastica fave. Caro vecchio spelato, con quel pingue ventre di maiale che ti sporge fuori di un piede e mezzo.
Terenzio e Marziale brillano per cattiveria e originalità: E’ fatuo, insulso, fesso, russa notte e giorno e non devi avere paura che una donna si possa innamorare di lui. Tu hai le gambe irte di peli e il petto irto di setole; il tuo cervello, però, o Pannico, è liscio. Senza dimenticare lo straordinario repertorio latino offerto da Plauto, ricchissimo di invenzioni lessicali: Ora ti polverizzerò con i miei improperi: Sporcaccione! -Ingiusto! - Scellerato! - La verità! - Sacco da bastone! - E perché no, ladro di tombe! - Certamente! - Farabutto! - Benissimo! - Fotticompagno! - Specialità mia! - Assassino! - Attacca tu, ora! - Sacrilego! - Lo confesso. - Spergiuro! - Hai indovinato, ma è roba vecchia. - Fuorilegge! - Esatto! - Rovina della gioventù! - Bravissimo! - Ladro! - Marameo! - Schiavo fuggiasco! - Evviva! Gabbapopolo! - Evidentissimamente! - Imbroglione! - Sporco ruffiano! – Ammonticchiamucchidoro - Merda! - E lui che si picca di saperla lunga! La verità è che è più fesso di un martello senza manico. Come non conoscere quella schifezza pubblica, quello sbruffone, quello zazzerone, quel puttaniere impomatato? Individuo scovato fuori da un letamaio! Questo tizzone d’inferno, questo seminatore di scandali, questo mondezzaio di sudicerie!
Fortissima è la leva sull’avversione dipinta da Aristofane nel confronto degli stranieri e i barbari:
Gli Acarnesi, esseri robusti, duri come lecci [...] forti come l’acero, ma anche alquanto rozzi.
I Sindi si dice fossero nati dall’unione di donne scite con i loro schiavi, avvenuta durante l’assenza degli uomini sciti impegnati in battaglia; i Sindi sarebbero poi stati scacciati dagli Sciti e avrebbero preso possesso delle terre dove ora abitano. I Sindi sono stati colpiti dall’efficace epiteto di ignobiles e gli Sciti? Parlar scita era l’espressione per indicare il linguaggio degli ubriachi.
Dice Anacreonte: strepitano, schiamazzano, tracannano, come è uso degli Sciti.
In Tracia, Il lavoro della ragione non è un lavoro di Tracia, il buon senso non è di quegli abitanti.
A Tragase città della Troade abboffarsi è detto per qualificare qualcuno di maiale, mentre caprone può essere detto di un personaggio che emani sgradevoli olezzi.
Cilicia, abitante della Cilicia, equivaleva a deficiente e la città di Berga, che sorgeva sulle rive del fiume Strimone, era associata alle menzogne: per dire di uno che era bugiardo si poteva ricorrere all’espressione nativo di Berga. Se oggi il primo e unico quotidiano di Bergamo da tutti i cittadini è battezzato il bugiardino, questo non ha nulla a che vedere con la città di Berga. Pura coincidenza.
Tra i latini Catullo scrive: Figlio della conigliolosa Celtiberia, attraente per la nerissima barba e la dentatura sfregata ibericamente con l’urina. I Celtiberi avevano la nomea di essere molto prolifici, come i conigli (da cui l’eufemismo conigliolosa, in latino cuniculosa) e si diceva che si lavassero i denti con l’urina, il che forse sbiancava lo smalto, ma suonava come un’usanza barbara.
Nel vercellese ancora oggi c’è Asigliano, borgo ritenuto patria di sciocchi. Degli abitanti si dice che lo siano al punto che per girarsi nel netto di notte scendano e risalgano dalla parte opposta.
Un’altra via per colpire l’avversario consiste nel far ricorso a insulti forgiati sulla figura di personaggi, storici o inventati, capaci di evocare caratteri negativi. I personaggi citati erano tutti noti per i loro costumi particolarmente depravati. Non meno efficace è l’apostrofe Figlio di Scaracchio! lanciata da Aristofane, dove Scaracchio è un nome d’invenzione e significa che sputacchia e si rivolge a chi spruzza saliva quando parla. Maccò invece è un oltraggio che si rifa alla tradizione e alle credenze popolari della Grecia antica, per le quali Maccò era la donna stupida per eccellenza. Era poi infamante dare a qualcuno del Bàtalo, flautista di costumi effeminati e per altri poeta di versi lascivi e osceni. Stando a Plutarco, era un appellativo affibbiato a Demostene, il grande oratore greco, debole e malaticcio da bambino e per questo aveva ispirato tale nomignolo ai suoi perfidi coetanei. Ancora tra gli insulti basati sulle caratteristiche fisiche si ha l’espressione Più grassa di Ispulla tratto dalle satire di Giovenale. Ispulla era una donna romana, nota come amante di un attore tragico ma soprattutto dotata di una rimarchevole pinguedine. Per dare l’idea della vittima di un sacrificio che fosse particolarmente grassa (e quindi pregiata) Giovenale dice che è più grassa di Ispulla. Dell’epiteto Mattiòcopo soprannome di un personaggio di nome Eusebio, che faceva il direttore dei beni della corona imperiale a Roma; in greco si rende con leccaragù e bollerebbe l’avidità incontrollata di cibo o di denaro del destinatario dell’insulto. Per qualificare di stupido si faceva ricorso al nome proprio Matrea, nome di un abitante di Alessandria d’Egitto, noto perché pretendeva di nutrire un animale che mangiava se stesso; quale fosse questo animale non è detto, ma è certo che il nome del personaggio era usato come sinonimo di persona sciocca e stolta.
I difetti fisici erano i più ricercati e presi di mira.
Ti nuoce una maligna diceria, secondo la quale nel cavo delle tue ascelle abiterebbe un laido becco. (Catullo). O Vetustilla, hai tre capelli e quattro denti, il petto di una cicala, le gambe e il colorito di una formica; la tua fronte ha più rughe della tua tunica e i tuoi seni sono simili a ragnatele; il coccodrillo del Nilo ha una bocca piccola paragonata alla tua; il gracidio delle rane di Ravenna è più gradevole e il ronzìo delle zanzare di Adria più dolce della tua voce; vedi tanto quanto le civette al mattino; mandi il fetore di un becco; hai il deretano di un’anatra magra. Ora delle sue attrattive passate nulla le resta, neanche in sogno, ma ha i capelli posticci, e il volto pieno di rughe, come non l’ha neppure una vecchia scimmia (Marziale).
Una tutta tendini e stecchi è una gazzella piccolina, una nana è una delle Grazie, tutta sale, enorme e sgraziata, incantevole, piena di maestà. La balbuziente non può parlare, cinguetta e la muta è assai riservata, l’impetuosa petulante e ciarliera diventa una fiammella. È un esile amorino quando il male l’uccide e se già soffre di tosse è un po' gracilina. La pingue dal seno enorme è Cerere sgravata di Bacco, la camusa è una Silena o una Satira, la labbrona una voglia di baci (Lucrezio).
Diffuso infine il paragone con gli animali, i corvi ad esempio da Korakes, (gracchiare). Andare ai corvi non era un bell’augurio e era macabro il paragone negli Uccelli di Aristofane, sul dirupo presso Atene ove venivano gettati i condannati a morte.
Sai a chi rassomigli [...]? A un’oca dipinta, una di quelle a buon mercato. - E tu a un merlo spennato, mentre le rondini ciarliere erano evocate spesso per indicare suoni sgradevoli all’orecchio dei chiacchieroni, cori di rondini. Aveva voce di torrente che genera distruzione e fetore di foca, e testicoli sozzi e culo di cammello dice Aristofane e Come sei liscio e scivoloso, com’è difficile tenerti e come facilmente sfuggi: non offri nessun appiglio sicuro, ma scivoli non so come fra le dita simile alle anguille o ai serpenti. Arraffa le pietanze come un nibbio e dando gomitate al vicino vi si butta, piena la barba di salsa Lidia, con la foga di un cane, e ci resta curvo sopra, come se aspettasse di trovare la virtù nelle scodelle, ripulendo infine i piatti diligentemente con l’indice. Restano intontiti davanti ai ricchi e a bocca aperta davanti al denaro, sono più rabbiosi dei bòtoli, più paurosi delle lepri, più adulatori delle scimmie, più impudenti degli asini, più rapaci dei gatti, più litigiosi dei galli (Luciano).
La tua genìa mi dà l’aria di quella delle mosche, delle zanzare, delle cimici, delle pulci, dei pidocchi: odiosa, rovinosa, seccante, incapace di fare un filo di bene (Plauto),
È il primo a fuggire come un rutilante ippogallo, scuotendo i pennacchi (Aristofane).
Perfetta e efficace l’immagine costruita dal poeta. La figura variopinta, che allude al mantello rosso sgargiante del tassiarca, condottiero militare, fa riferimento anche a un animale mitologico noto dalla pittura vascolare dell’ippogallo, incrocio tra un cavallo e un gallo. Si allude all’immagine sgargiante e spaventosa dell’animale fantastico, passo tratto da Eschilo. Lo scopo è rendere ridicolo il destinatario, mettendone in risalto, oltre alla vigliaccheria, anche la boria. Il risultato è ottenuto con termini ricercati, il solenne riferimento alla mitologia, l’allusione del rosso per i più alti ranghi militari e soprattutto l’immagine dei pennacchi scossi fa pensare a un animale infestato da pulci e ben lontano dall’immagine di un condottiero, quanto basta per svergognarlo con una invettiva: creare un’immagine colorita e efficace, che resti impressa nella sua mente e in quella del lettore.
-:-:-:-:-:-
4. Insulti e improperi nell’antichità greca e romana (2)
Tra le offese estratte dall’ampia serie di scritti di autori greci e latini, è considerata invettiva pesante il richiamo all’oltretomba per apostrofare una persona con il semplice titolo di vecchio: Relitto d’Acheronte! pezzo da cataletto! (Plauto).
Plutarco incalza: Sei un vero cane, anzi un falso cane! Possa non trovarsi mai l’Accademia in una grave penuria di argomenti da doverci ricordare di te. Quando non devi, parli di ciò che si deve. Di chi sei figlio? A te tua madre ha reso difficile questa risposta. Silla, il celebre politico romano non viene risparmiato. Di lui scrive: È una mora di gelso infarinata (allude alle caratteristiche della pelle del volto di Silla, ricoperta da uno sgradevole rossore, chiazzato qua e là da macchie bianche). Non contento Plutarco se la prende perfino con il celebre Pericle, al quale viene rivolto l’appellativo di Schinocefalo, testa di cipolla marittima, come spiega lo stesso Plutarco perché questa cipolla è talora indicata con il termine schino. Pericle fin dalla nascita si distingueva per una testa molto voluminosa, addirittura deforme essendo nato con il capo allungato e sproporzionato, insiste Plutarco. Questo fatto aveva creato qualche problema agli artisti che dovevano ritrarlo; per mascherare la sua deformità, temendo di offenderlo, avevano l’abitudine di rappresentarlo con l’elmo in testa, anche in situazioni diverse dalla sua carica militare.
Le caratteristiche comportamentali non vengono risparmiate.
Si gratta la testa con un dito è un modo per indicare che ha un comportamento effeminato, ricorrendo alla vivacità di un’immagine gestuale o di mimica. Ampio spazio è riservato nella letteratura antica agli animali, veri o leggendari.
Aggioghi le volpi e mungi caproni, afferma Virgilio, per dire di uno che non sa quel che fa.
Ateneo, spiega invece che, poiché apotràgema designa ciò che resta alla fine del pasto, detto tragèmata, e di altri cibi, apotràgema di volpe è un insulto per dire rosicchiatura di volpe, avanzo di volpe, come oltraggio rivolto a uno che sia di corporatura minuta, ma anche che sia un poco di buono e un furbacchione. Efficace infine l’immagine delle lumache: Tu sei più sospettoso di una lumaca, così sospettosa che si porta dietro la propria casa.
Un campionario di oltraggi storici di grandi scrittori completa gli insulti e improperi nell’antichità.
Ammiano Marcellino. Cercope! I Cercopi sono gli uomini scimmia, brutti, dispettosi e aggressivi. Nell’esclamazione, l’imperatore Giuliano l’Apostata era paragonato a un Cercope.
Antologia Palatina. Malvagio dal petto sporgente, dalla sega dei denti non beneolente, dalla forma sgraziata delle gambe, dalla tempia calva, il tutto pieno di pus giallastro.
Non aveva nemmeno l’animo per cacare.
Apuleio. Rivolto ai padroni del Foro: Pezzi di grulli, anzi bestie forensi, o meglio avvoltoi in toga.
Aristofane. Aprivi e chiudevi le orecchie quasi fossero un ombrello, per Zeus, modo ricercato per indicare le orecchie a sventola.
Disgraziati, perché ve ne state seduti come degli stupidi? Siete la ricchezza di noialtri intellettuali, voi che siete pietre, numero, veri e propri pecoroni, un mucchio di anfore.
Destinatario di questa apostrofe è il pubblico del teatro. Dare a una folla del mucchio di anfore può assumere il valore equivalente alla nostra espressione teste di coccio, con allusione alla cavità ovviamente vuota del recipiente. Secondo Vitruvio il teatro aveva sotto le gradinate delle anfore vuote per migliorare l’acustica e il pubblico del teatro può quindi essere assimilato a quelle anfore, oltre che alle pietre della gradinata (voi che siete pietre).
Ateneo. Parabrico termine simile alla parola parassita con il significato analogo di mordere. Equivale a lazzarone, mangiapane a tradimento, a sbafo.
L’espressione Vai a farti impiccare, monofago! in cui monofago letteralmente è colui che mangia da solo e mangiare da soli è una gravissima colpa, perché implica che il monofago in oggetto non abbia invitato a pranzo colui che lo sta insultando.
Catone. La madre di costui ritiene sia una maledizione, non un augurio, sperare che un
individuo siffatto le sopravviva.
Cicerone. l’oratoria ciceroniana sa essere straordinariamente tagliente, come dimostrato da
scritti e da esempi molto espliciti: Qual’è l’uomo dotato di un ingegno tanto grande, di un’abilità oratoria o di una facondia così brillante da essere in grado di difendere in qualchemodo la vita di costui, carica di tanti vizi e di tante innegabili infamie e da tempo condannata nel desiderio e nel giudizio di tutti?
Si sarebbe sentenziato che non risultava che là dove costui era andato, fosse andato un vero uomo. E che cosa di più inetto di lui, di più vile, più malvagio, più smidollato, più sciocco, più finto?
Quella tua madre importata qui da non so quale paese, dal suo ventre ha partorito te, cioè una bestia, non un essere umano.
In te quale traccia, sia pur minima d’intelligenza?
Che dire del fatto che questo sciagurato, pur incapace di parlare com’è, non ha avuto la forza di tacere?
Voi tutti rivoluzionari, sediziosi, faziosi, canaglie.
Giovenale. Fortemente aggressive alcune sue invettive:
[Hai] una voce strozzata, peggio della quale non strilla nemmeno il gallo da cui la gallina è maritalmente becchettata.
È Tisifone con le sue serpi che ti rende folle?
Luciano. Mi sembri davvero bisognoso di elleboro (mi sembri davvero pazzo). L’elleboro era nell’antichità una pianta ritenuta particolarmente utile nella cura della pazzia e bisognoso di elleboro è quindi chi non è sano di mente. I latini usavano l’aggettivo elleborosus (elleboroso) nel senso di pazzo.
Non potresti mai diventare migliore, non più di quanto uno scarabeo si lascerebbe convincere a non rotolare più una certa materia. L’aspetto oltraggioso di constatare l’impossibilità di migliorare nasce dalla relazione con gli escrementi che gli scarabei hanno l’abitudine di far rotolare.
È lesto di mano, come se avesse praticato l’arte del furto nel ventre della madre!
Non manca una potente parola offensiva: Bromòlogo (dalla parola fetida).
Lucilio. Cerebrosi… tu sei il primo di loro, non ragioni, il tuo cervello è malato. Segni particolari: gambe storte e stecchite. Soffri di idropisia dell’anima. Ha le mani vischiose, per dire che tutto quel che tocca gli resta attaccato, ossia che ruba senza ritegno, oggi cleptomane.
Tenta di strangolare le bottiglie (è ubriaco fradicio).
Marziale. Dagli epigrammi: Ti credi un uomo di spirito. Non lo sei, credimi. Chi sei, allora? Un becero, un venditore ambulante lungo il Tevere, che baratta zolfanelli giallastri con vasi di vetro rotti, uno che vende ceci bolliti alla plebe fannullona, un usciere, un allevatore di vipere…
Persio. particolarmente espliciti gli oltraggi contenuti in alcune satire:
È abbrutito dal vizio e sul cuore gli è cresciuta la pinguedine.
Mondo, tu in apparenza nascondi nel petto corrotto l’antica natura di volpe.
La ragione ti è stata matrigna: alzi un dito e subito sbagli.
Plauto. Come non conoscere quella schifezza pubblica, quello sbruffone, quello zazzerone, quel puttaniere impomatato?
Sei più stupido di un pezzo di selce.
Tu devi essere un impostore, un gabbamondo […] pezzo di meticcio, dalla lingua biforcuta peggio di un serpente!
Plutarco. Interessante è l’uso oltraggioso del termine periforeto, soprannome fortemente ironico che significa viene portato in giro. Era riferito a un certo Artemone, che secondo Plutarco, era un individuo pieno di paure e effeminato: Se ne stava per lo più in casa e due servi gli tenevano sulla testa uno scudo di bronzo perché nulla gli cadesse addosso dall’alto … se era costretto a muoversi si faceva portare in giro su una lettiga sollevata appena da terra. Periforeto corrispondeva a pusillanime.
Licurgo. Bravissimo a chiacchierare, ma del tutto incapace a far discorsi.
Il migliore è quello che meno ti somiglia.
Svetonio: A proposito dell’imperatore Claudio, si tramanda che sua madre ripeteva spesso che era un mostro d’uomo e che la natura non lo aveva completato, ma si era limitata a abbozzarlo; quando voleva dare dello stupido a qualcuno, diceva che era più scemo di suo figlio.
In un altro passo lo stesso Svetonio, sempre a proposito dell’imperatore Claudio, va giù pesante:
E tu sei vecchio e pure cretino (a conferma del fatto che era caduto in tale discredito, da essere apertamente oggetto del disprezzo generale).
L’imperatore Vespasiano, era a sua volta tacciato dell’epiteto di cibiosacte avido, avaro (dal latino cybium, pezzo cubico di tonno sotto sale e dal greco satto o sasso, accumulare, ammassare, che accumulava pezzi cubici di tonno sotto sale).
Pare che Teodoro di Gadara, maestro di retorica, si fosse rivolto al futuro imperatore Tiberio con le parole Fango impastato di sangue.
Si racconta che un buontempone, al passaggio di un funerale, ad alta voce avesse raccomandato al morto di riferire ad Augusto che i suoi lasciti alla plebe non erano ancora stati pagati. Tiberio lo fece trascinare in suo cospetto, gli fece dare quel che gli spettava e lo mandò poi al supplizio, agendo con crudele doppiezza. Ancora a Tiberio è diretto un passo di Svetonio: Crudele e spietato, vuoi proprio che te lo spiattelli in due parole? Che io sia dannato, se tua madre potrebbe amarti! […] Il vino gli dà la nausea, perché ormai, questo qui ha sete di sangue; ingordo lo tracanna, proprio come prima tracannava il vino puro.
Come fai a dire che costui è nato da un uomo?
Altri epiteti ancora, per altri personaggi.
Penso che saresti capace di rubare da mangiare anche da una catasta in fiamme!
È fatuo, insulso, fesso, russa di giorno e di notte e non devi temere che una donna possa innamorarsi di lui.
-:-:-:-:-:-
Tra le offese estratte dall’ampia serie di scritti di autori greci e latini, è considerata invettiva pesante il richiamo all’oltretomba per apostrofare una persona con il semplice titolo di vecchio: Relitto d’Acheronte! pezzo da cataletto! (Plauto).
Plutarco incalza: Sei un vero cane, anzi un falso cane! Possa non trovarsi mai l’Accademia in una grave penuria di argomenti da doverci ricordare di te. Quando non devi, parli di ciò che si deve. Di chi sei figlio? A te tua madre ha reso difficile questa risposta. Silla, il celebre politico romano non viene risparmiato. Di lui scrive: È una mora di gelso infarinata (allude alle caratteristiche della pelle del volto di Silla, ricoperta da uno sgradevole rossore, chiazzato qua e là da macchie bianche). Non contento Plutarco se la prende perfino con il celebre Pericle, al quale viene rivolto l’appellativo di Schinocefalo, testa di cipolla marittima, come spiega lo stesso Plutarco perché questa cipolla è talora indicata con il termine schino. Pericle fin dalla nascita si distingueva per una testa molto voluminosa, addirittura deforme essendo nato con il capo allungato e sproporzionato, insiste Plutarco. Questo fatto aveva creato qualche problema agli artisti che dovevano ritrarlo; per mascherare la sua deformità, temendo di offenderlo, avevano l’abitudine di rappresentarlo con l’elmo in testa, anche in situazioni diverse dalla sua carica militare.
Le caratteristiche comportamentali non vengono risparmiate.
Si gratta la testa con un dito è un modo per indicare che ha un comportamento effeminato, ricorrendo alla vivacità di un’immagine gestuale o di mimica. Ampio spazio è riservato nella letteratura antica agli animali, veri o leggendari.
Aggioghi le volpi e mungi caproni, afferma Virgilio, per dire di uno che non sa quel che fa.
Ateneo, spiega invece che, poiché apotràgema designa ciò che resta alla fine del pasto, detto tragèmata, e di altri cibi, apotràgema di volpe è un insulto per dire rosicchiatura di volpe, avanzo di volpe, come oltraggio rivolto a uno che sia di corporatura minuta, ma anche che sia un poco di buono e un furbacchione. Efficace infine l’immagine delle lumache: Tu sei più sospettoso di una lumaca, così sospettosa che si porta dietro la propria casa.
Un campionario di oltraggi storici di grandi scrittori completa gli insulti e improperi nell’antichità.
Ammiano Marcellino. Cercope! I Cercopi sono gli uomini scimmia, brutti, dispettosi e aggressivi. Nell’esclamazione, l’imperatore Giuliano l’Apostata era paragonato a un Cercope.
Antologia Palatina. Malvagio dal petto sporgente, dalla sega dei denti non beneolente, dalla forma sgraziata delle gambe, dalla tempia calva, il tutto pieno di pus giallastro.
Non aveva nemmeno l’animo per cacare.
Apuleio. Rivolto ai padroni del Foro: Pezzi di grulli, anzi bestie forensi, o meglio avvoltoi in toga.
Aristofane. Aprivi e chiudevi le orecchie quasi fossero un ombrello, per Zeus, modo ricercato per indicare le orecchie a sventola.
Disgraziati, perché ve ne state seduti come degli stupidi? Siete la ricchezza di noialtri intellettuali, voi che siete pietre, numero, veri e propri pecoroni, un mucchio di anfore.
Destinatario di questa apostrofe è il pubblico del teatro. Dare a una folla del mucchio di anfore può assumere il valore equivalente alla nostra espressione teste di coccio, con allusione alla cavità ovviamente vuota del recipiente. Secondo Vitruvio il teatro aveva sotto le gradinate delle anfore vuote per migliorare l’acustica e il pubblico del teatro può quindi essere assimilato a quelle anfore, oltre che alle pietre della gradinata (voi che siete pietre).
Ateneo. Parabrico termine simile alla parola parassita con il significato analogo di mordere. Equivale a lazzarone, mangiapane a tradimento, a sbafo.
L’espressione Vai a farti impiccare, monofago! in cui monofago letteralmente è colui che mangia da solo e mangiare da soli è una gravissima colpa, perché implica che il monofago in oggetto non abbia invitato a pranzo colui che lo sta insultando.
Catone. La madre di costui ritiene sia una maledizione, non un augurio, sperare che un
individuo siffatto le sopravviva.
Cicerone. l’oratoria ciceroniana sa essere straordinariamente tagliente, come dimostrato da
scritti e da esempi molto espliciti: Qual’è l’uomo dotato di un ingegno tanto grande, di un’abilità oratoria o di una facondia così brillante da essere in grado di difendere in qualchemodo la vita di costui, carica di tanti vizi e di tante innegabili infamie e da tempo condannata nel desiderio e nel giudizio di tutti?
Si sarebbe sentenziato che non risultava che là dove costui era andato, fosse andato un vero uomo. E che cosa di più inetto di lui, di più vile, più malvagio, più smidollato, più sciocco, più finto?
Quella tua madre importata qui da non so quale paese, dal suo ventre ha partorito te, cioè una bestia, non un essere umano.
In te quale traccia, sia pur minima d’intelligenza?
Che dire del fatto che questo sciagurato, pur incapace di parlare com’è, non ha avuto la forza di tacere?
Voi tutti rivoluzionari, sediziosi, faziosi, canaglie.
Giovenale. Fortemente aggressive alcune sue invettive:
[Hai] una voce strozzata, peggio della quale non strilla nemmeno il gallo da cui la gallina è maritalmente becchettata.
È Tisifone con le sue serpi che ti rende folle?
Luciano. Mi sembri davvero bisognoso di elleboro (mi sembri davvero pazzo). L’elleboro era nell’antichità una pianta ritenuta particolarmente utile nella cura della pazzia e bisognoso di elleboro è quindi chi non è sano di mente. I latini usavano l’aggettivo elleborosus (elleboroso) nel senso di pazzo.
Non potresti mai diventare migliore, non più di quanto uno scarabeo si lascerebbe convincere a non rotolare più una certa materia. L’aspetto oltraggioso di constatare l’impossibilità di migliorare nasce dalla relazione con gli escrementi che gli scarabei hanno l’abitudine di far rotolare.
È lesto di mano, come se avesse praticato l’arte del furto nel ventre della madre!
Non manca una potente parola offensiva: Bromòlogo (dalla parola fetida).
Lucilio. Cerebrosi… tu sei il primo di loro, non ragioni, il tuo cervello è malato. Segni particolari: gambe storte e stecchite. Soffri di idropisia dell’anima. Ha le mani vischiose, per dire che tutto quel che tocca gli resta attaccato, ossia che ruba senza ritegno, oggi cleptomane.
Tenta di strangolare le bottiglie (è ubriaco fradicio).
Marziale. Dagli epigrammi: Ti credi un uomo di spirito. Non lo sei, credimi. Chi sei, allora? Un becero, un venditore ambulante lungo il Tevere, che baratta zolfanelli giallastri con vasi di vetro rotti, uno che vende ceci bolliti alla plebe fannullona, un usciere, un allevatore di vipere…
Persio. particolarmente espliciti gli oltraggi contenuti in alcune satire:
È abbrutito dal vizio e sul cuore gli è cresciuta la pinguedine.
Mondo, tu in apparenza nascondi nel petto corrotto l’antica natura di volpe.
La ragione ti è stata matrigna: alzi un dito e subito sbagli.
Plauto. Come non conoscere quella schifezza pubblica, quello sbruffone, quello zazzerone, quel puttaniere impomatato?
Sei più stupido di un pezzo di selce.
Tu devi essere un impostore, un gabbamondo […] pezzo di meticcio, dalla lingua biforcuta peggio di un serpente!
Plutarco. Interessante è l’uso oltraggioso del termine periforeto, soprannome fortemente ironico che significa viene portato in giro. Era riferito a un certo Artemone, che secondo Plutarco, era un individuo pieno di paure e effeminato: Se ne stava per lo più in casa e due servi gli tenevano sulla testa uno scudo di bronzo perché nulla gli cadesse addosso dall’alto … se era costretto a muoversi si faceva portare in giro su una lettiga sollevata appena da terra. Periforeto corrispondeva a pusillanime.
Licurgo. Bravissimo a chiacchierare, ma del tutto incapace a far discorsi.
Il migliore è quello che meno ti somiglia.
Svetonio: A proposito dell’imperatore Claudio, si tramanda che sua madre ripeteva spesso che era un mostro d’uomo e che la natura non lo aveva completato, ma si era limitata a abbozzarlo; quando voleva dare dello stupido a qualcuno, diceva che era più scemo di suo figlio.
In un altro passo lo stesso Svetonio, sempre a proposito dell’imperatore Claudio, va giù pesante:
E tu sei vecchio e pure cretino (a conferma del fatto che era caduto in tale discredito, da essere apertamente oggetto del disprezzo generale).
L’imperatore Vespasiano, era a sua volta tacciato dell’epiteto di cibiosacte avido, avaro (dal latino cybium, pezzo cubico di tonno sotto sale e dal greco satto o sasso, accumulare, ammassare, che accumulava pezzi cubici di tonno sotto sale).
Pare che Teodoro di Gadara, maestro di retorica, si fosse rivolto al futuro imperatore Tiberio con le parole Fango impastato di sangue.
Si racconta che un buontempone, al passaggio di un funerale, ad alta voce avesse raccomandato al morto di riferire ad Augusto che i suoi lasciti alla plebe non erano ancora stati pagati. Tiberio lo fece trascinare in suo cospetto, gli fece dare quel che gli spettava e lo mandò poi al supplizio, agendo con crudele doppiezza. Ancora a Tiberio è diretto un passo di Svetonio: Crudele e spietato, vuoi proprio che te lo spiattelli in due parole? Che io sia dannato, se tua madre potrebbe amarti! […] Il vino gli dà la nausea, perché ormai, questo qui ha sete di sangue; ingordo lo tracanna, proprio come prima tracannava il vino puro.
Come fai a dire che costui è nato da un uomo?
Altri epiteti ancora, per altri personaggi.
Penso che saresti capace di rubare da mangiare anche da una catasta in fiamme!
È fatuo, insulso, fesso, russa di giorno e di notte e non devi temere che una donna possa innamorarsi di lui.
-:-:-:-:-:-
5. Perché solo la donna? Isteria maschile e femminile
La fisiologia e la patologia femminile hanno un carattere peculiare, necessariamente distinto dalle leggi che regolano il corpo dell’uomo. Lo dice Ippocrate nei suoi libri. Centro del sistema è l’utero, collettore di sangue, organo cavo la cui bocca si apre e si chiude, in accordo con le fasi e gli eventi del corpo femminile. In greco utero è delfìs, mitrà e hysterìa e nel tempo è nato il termine isteria. L’utero regola il funzionamento del corpo delle donne, più umido e più freddo di quello maschile; la sua dislocazione dà origine all’isteria, uno dei molti mali di cui soffre un corpo nato imperfetto. Il Corpus ippocratico contiene trattati del IV secolo a.C. dedicati alla fisiologia e alla patologia femminile: Natura della donna, Malattie delle donne, Superfetazione - possibilità di avere nella stessa donna due fecondazioni ravvicinate –, Generazione e natura del bambino, Donne sterili, Malattie delle giovani donne, Epilessia - che colpirebbe di preferenza le nubili e le sterili - , Luoghi dell’uomo e Aforismi, testi dedicati alla discussione delle malattie femminili, riconosciuti come uno dei nuclei di conoscenza medica ippocratica più antichi. Essi dipingono il corpo della donna come regolato da leggi molto diverse da quelle del corpo dell’uomo. La carne del corpo delle donne è più morbida di quella maschile e la sua tessitura ricorda quella della lana, che tende a trattenere all’interno umidità e liquidi; unita alla freddezza tipica del genere femminile, essa genera un eccesso di sangue che, accumulandosi nel corpo, lo surriscalderebbe e causerebbe sofferenza. La natura provvede a correggere questo difetto congenito attraverso il ciclo mestruale, sorta di salasso naturale che segue i ritmi del ciclo lunare. Le mestruazioni compaiono quando il grasso corporeo raggiunge un certo livello e sono direttamente connesse all’elaborazione del cibo; Generazione e natura del bambino è il solo trattato a sostenere che invece sia il prodotto schiumoso del rimescolio degli umori nel corpo. La struttura dell’utero e il suo funzionamento sono particolari: È un contenitore cavo elastico e, come le sacche per il vino, capace di dilatarsi per accogliere il feto in sviluppo. In alcuni testi si parla di corna dell’utero adatte a raccogliere i feti in eccesso; in altri si dice che abbia due bocche, una inferiore e una superiore, la prima per espellere il sangue mestruale e il feto al momento della nascita e la seconda, per collegare l’utero al resto del corpo femminile.
Il corpo della donna è attraversato da un canale che mette in comunicazione la bocca con la vagina, senza soluzione di continuità; è un corpo vuoto, centrato sulla presenza dell’utero, attorno a cui ruotano i fenomeni fisiologici e patologici, perché è la causa di tutte le malattie delle donne. In particolare all’utero si deve la malattia femminile per eccellenza, l’isteria: … L’utero infatti non è fermo, ma è in grado di spostarsi all’interno del corpo, alla ricerca del calore mancante alla sua costituzione imperfetta. Questo calore è garantito in genere dal rapporto sessuale, attraverso lo sperma, principio caldo e vitale per eccellenza; l’igiene sessuale è pertanto necessaria per la salute e sono e restano sane le donne che, attraverso una pratica sessuale regolare, mantengono dilatati i condotti del loro corpo per l’emissione del mestruo e l’utero fermo nella sua sede anatomica. Sono a rischio di malattia le vergini e le vedove perché in esse la carne si rassoda fino a sembrare quella maschile e l’utero si muove alla ricerca di equilibrio, spingendo in alto verso gli ipocondri, il cuore o il cervello, o tentando la fuoriuscita all’esterno. Quando l’utero si muove verso la testa, produce una repressione in quella regione e la testa della donna diventa pesante … quando l’utero è negli ipocondri, il respiro è affannoso e ha dolore al cuore …
La studiosa A.Hanson sostiene che il concetto di utero mobile derivi dal principio della differenza anatomica femminile e maschile: nella medicina di Ippocrate e Platone se gli uomini non hanno utero, è irragionevole supporre una sua collocazione fissa nelle donne. L’utero mobile e cavo giustifica le terapie ginecologiche di origine egizia, basate sulla fumigazione, pratica basata sulla applicazione di vapori odorosi alla bocca dell’utero e verifica della loro eventuale risalita dal naso e dalla bocca. La loro presunta efficacia è basata sull’idea che l’utero abbia una facoltà olfattiva e sia attratto dai profumi gradevoli e disgustato da quelli pungenti. È il collettore del sangue mestruale prima dell’espulsione e se questa non avviene, il sangue è deviato per il corpo in parti non idonee ad accoglierlo e genera malattie. Le sue bocche si aprono e si chiudono con regolarità per tutta la vita della donna, in sintonia con certi stati: sono aperte nella fase mestruale e il momento migliore per la fecondazione è dopo il ciclo quando i condotti sono ben dilatati e sono chiuse in gravidanza, subito dopo la fecondazione, per impedire parti prematuri. La donna può avvertire che la fecondazione sia avvenuta perché lo sperma non fuoriesce. La gravidanza è l’unico periodo in cui la sospensione del ciclo mestruale non genera malattia: il sangue è infatti impiegato nei processi di costruzione del feto e poi nella produzione del latte e solo in questo caso l’utero è fermo perché riscaldato dallo sperma maschile. Per proteggere la gravidanza, momento centrale nella vita della donna, si raccomanda la astensione dai rapporti sessuali, che rischiano di allargare di nuovo i canali del corpo e aprire la bocca dell’utero. Oltre a ciò la donna deve percepire a una serie di segnali che indicano lo stato di salute del feto, come il volume delle mammelle, in diretta relazione con l’utero, oltre ai processi prodotti all’interno del corpo. Secondo Galeno la donna emetteva un seme simile allo sperma e la ritenzione del seme in lei generava una sintomatologia isterica e nell’uomo disturbi di malinconia.
Se, dopo duemila anni, osserviamo l’evoluzione dell’isteria nei DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), testi sacri della psichiatria americana, nel DSM-I del 1952 la diagnosi d’isteria compare come personalità emotivamente instabile. Nel DSM-II del 1968 compare il termine personalità istrionica con: eccitabilità, instabilità emotiva, iperattività, drammatizzazione e teatralità, quest’ultima per richiamare l’attenzione e spesso seduttiva - che il paziente ne sia o no consapevole -. Con il DSM-III del 1980 viene fatta chiarezza, avviando precisi criteri diagnostici e nel DSM-IV del 1991 è mantenuto solo il termine istrionica, eliminando isterica e il legame con il sesso femminile, inaccettabile e totalmente superato. In realtà, si tratta di isteresi (hysteron) un noto termine scientifico introdotto dal fisico scozzese J.A. Ewing (1855-1935) per spiegare la teoria dei sistemi dinamici: un sistema reagisce in ritardo a sollecitazioni istantanee perché dipende dai loro valori assunti in precedenza. Significa dunque dilazione, carenza, ciò che avviene qui e ora, ma si manifesta dopo. L’isteria nasce prima di essere concepita … Con G.Steiner può essere chiamata vera presenza, ha il dono dell’invisibilità, le sue premesse vengono dopo, è una causalità invertita.
È quantica, non virtuale. Chi ne soffre cerca ovunque le origini di un male indeterminato, un dolore che si agita in corpo come un organo che si dissocia dall’organismo. Come sostengono Ippocrate e Platone: Sale, producendo il bolo isterico, scende, producendo le coliche, risale alle orecchie, poi giù per le gambe ed ecco paralisi e piedi torti, poi cecità, gravidanze, dermatosi. Nell’ultimo DSM-5 del 2014 il termine isteria è stato eliminato e sono stati inseriti due sottogruppi: il disturbo di conversione, apparentemente giustificato da una condizione medica generale e il disturbo di personalità istrionico, di antica data. Rimescolio accademico, come il gioco delle tre carte.
Nel suo Leggere Freud, S.Benvenuto, filosofo e psichiatra, dice … l’isteria è il bisogno di avere un desiderio insoddisfatto… e richiama una teoria dei bisogni … l’alienazione è una quantità di valore espropriato, coinvolge il corpo e i suoi rapporti con la dimensione sociale.… le mie pene d’amore sono collegate in modo armonico e riflessivo alle pene d’amore altrui, godrò nella pena o nella punizione … Filosofo profeta o psichiatra isterico? Gli fa eco la filosofa A.Putino con Amiche mie isteriche, ove l’isteria è l’unica patologia che fa lavorare i sintomi per creare linee di fuga, flussi e trasformazioni entusiaste, stupefacenti … è variazione di potenza e ricostruirà l’esistenza di un mondo a venire. Filosofare d’oltretomba, pensieri cifrati, guizzi mentali che nulla aggiungono, nulla leniscono, nulla salvano. Rovistando nell’archivio della Princeton University di Philadelphia, nel Dictionary of Medical Science del 1846 trovo: L’isteria sembra dipendere dall'irregolarità della distribuzione nervosa in persone molto inabili. Non è confinata alla femmina e per casi ben marcati si incontra negli uomini. Nulla di nuovo o deliri di secoli fa? Briquet nel suo Traité clinique et thérapeutique de l’hystérie (1859) osserva: Un uomo isterico è il rovesciamento delle leggi della società. Che voleva dire a 150 anni di distanza? Dove finirebbe con quei rovesciamenti? Fantasie anarchiche di un seguace di Cagliostro? Chi è l’homo hystericus? Da sempre l’isteria maschile è rinnegata e sottovalutata, difesa con la complicità del medico-confessore, una sorta di connivenza inconscia tra maschi per evitare la diagnosi vergognosa, infamante. Si camuffano i tipici sintomi dell’isteria della donna con paralisi, contrazioni, anestesie, disturbi sensoriali, vertigini, capogiri, tachicardie, ma anche le crisi di collera sotto l’impuro velo di sindromi socialmente convincenti, nobili se colpa degli incidenti sul lavoro o delle nevrosi post-traumatiche di guerra. Chi saprà mai riconoscere l’uomo diventato isterico per il trauma sessuale, nato dalla mancata distinzione o dalla totale confusione tra virilità e desiderio? Solo la psicoanalisi! E di che si parla? Di impotenza e di eiaculazione precoce, ante portas o orgasmo precipitato! Sì. - bofonchia il medico-pretonzolo - Manca la passione, non ne ha voglia, se la sbriga il più in fretta possibile. Disgusto che spinge a finirla o urgenza di arrivare a una conclusione tra partner in calore? Non riconoscerlo può portarlo alla dipendenza da alcol o altro, ovvero darlo in pasto al crudele destino dell’isteria non curata o curata medicalmente, senza nulla volere svelare del desiderio inconscio che il medico-monsignore per primo eleva a depressione. L’uomo isterico, come la donna isterica, vuole piacere e piacere a tutti, non solo a tutte. La sua condotta è scantonare, caratteristica particolare in campo sessuale, dove attua la serie completa dei perversi manierismi. In primis giocare all’omosessualità, beffa che attecchisce tra gli adolescenti. Ci si rassicura, perché l’altro è simile. Non si è più soli. Si evita, si rinvia l’incontro con la ragazza. Se i sensi si fanno più pressanti, alcune sedute di masturbazione, da soli o in compagnia, faranno al caso. L’uomo isterico si accontenta di mostrare, servirsi, esibire il pene: che vuol dire se non farne un oggetto di contemplazione, adorazione, ma anche di obbrobrio e scandalo, non però per un altro uso? Che gli dice il suo medico-chierico? Nulla ormai, tranne il fatto che la frigidità in genere non blocca il coito, mentre l’impotenza lo rende praticamente impossibile. Inizia la cupa spirale: il piacere non basta. L’importante, per lui, non è il piacere che prova, ma il piacere che sa dare. Che può dare. Prima ansia dell’isterico, impotente permanente e frigido occasionale, è l’angoscia della morte, morte già inscritta in una vita fondata sull’ambiguità. Freud e Jung la sapevano lunga … a leggere le lettere che scambiavano si scopre che entrambi si dicevano palesemente malati di isteria. Anche J.Lacan affermava che il nodo essenziale dell’isterico è di avere un desiderio insoddisfatto, un piacere fantasticato e mai messo in atto. In pratica, la scelta tra la potenzialità e la realizzazione, risolta a favore della prima, tra il diritto di un bambino di sognare di divenire astronauta o spiderman e ritrovarsi a quarant’anni impiegato di concetto, narcisista frustrato in balìa di squallidi giochi. Che diavolo vuole l’isterico? Dici diavolo? Non è forse il diavolo a istigare Eva alla teatralità del frutto rubato ... a condurre la danza delle vergini di Salem … a cercare la lebbra degli dei fallici? Che dire dell’incapacità di tollerare la colpa, di rinunciare a vivere il desiderio più che rischiare il rifiuto, il rigetto dal clan? E dopo, sfociata in depressione, l’isteria non dipinge forse lo scontro con il limite profondo, l’assenza, il vuoto nella stessa realtà? Spirale indispensabile e insopportabile, incisa a fuoco nei sintomi. Che ne è del taumaturgico incontro/scontro di liberazione con lo Spirito, ciò che d’immateriale sopravvive ancora nell’essere? Lo Spirito, ombra dell’isteria, zattera della coscienza…
-:-:-:-:-:-
La fisiologia e la patologia femminile hanno un carattere peculiare, necessariamente distinto dalle leggi che regolano il corpo dell’uomo. Lo dice Ippocrate nei suoi libri. Centro del sistema è l’utero, collettore di sangue, organo cavo la cui bocca si apre e si chiude, in accordo con le fasi e gli eventi del corpo femminile. In greco utero è delfìs, mitrà e hysterìa e nel tempo è nato il termine isteria. L’utero regola il funzionamento del corpo delle donne, più umido e più freddo di quello maschile; la sua dislocazione dà origine all’isteria, uno dei molti mali di cui soffre un corpo nato imperfetto. Il Corpus ippocratico contiene trattati del IV secolo a.C. dedicati alla fisiologia e alla patologia femminile: Natura della donna, Malattie delle donne, Superfetazione - possibilità di avere nella stessa donna due fecondazioni ravvicinate –, Generazione e natura del bambino, Donne sterili, Malattie delle giovani donne, Epilessia - che colpirebbe di preferenza le nubili e le sterili - , Luoghi dell’uomo e Aforismi, testi dedicati alla discussione delle malattie femminili, riconosciuti come uno dei nuclei di conoscenza medica ippocratica più antichi. Essi dipingono il corpo della donna come regolato da leggi molto diverse da quelle del corpo dell’uomo. La carne del corpo delle donne è più morbida di quella maschile e la sua tessitura ricorda quella della lana, che tende a trattenere all’interno umidità e liquidi; unita alla freddezza tipica del genere femminile, essa genera un eccesso di sangue che, accumulandosi nel corpo, lo surriscalderebbe e causerebbe sofferenza. La natura provvede a correggere questo difetto congenito attraverso il ciclo mestruale, sorta di salasso naturale che segue i ritmi del ciclo lunare. Le mestruazioni compaiono quando il grasso corporeo raggiunge un certo livello e sono direttamente connesse all’elaborazione del cibo; Generazione e natura del bambino è il solo trattato a sostenere che invece sia il prodotto schiumoso del rimescolio degli umori nel corpo. La struttura dell’utero e il suo funzionamento sono particolari: È un contenitore cavo elastico e, come le sacche per il vino, capace di dilatarsi per accogliere il feto in sviluppo. In alcuni testi si parla di corna dell’utero adatte a raccogliere i feti in eccesso; in altri si dice che abbia due bocche, una inferiore e una superiore, la prima per espellere il sangue mestruale e il feto al momento della nascita e la seconda, per collegare l’utero al resto del corpo femminile.
Il corpo della donna è attraversato da un canale che mette in comunicazione la bocca con la vagina, senza soluzione di continuità; è un corpo vuoto, centrato sulla presenza dell’utero, attorno a cui ruotano i fenomeni fisiologici e patologici, perché è la causa di tutte le malattie delle donne. In particolare all’utero si deve la malattia femminile per eccellenza, l’isteria: … L’utero infatti non è fermo, ma è in grado di spostarsi all’interno del corpo, alla ricerca del calore mancante alla sua costituzione imperfetta. Questo calore è garantito in genere dal rapporto sessuale, attraverso lo sperma, principio caldo e vitale per eccellenza; l’igiene sessuale è pertanto necessaria per la salute e sono e restano sane le donne che, attraverso una pratica sessuale regolare, mantengono dilatati i condotti del loro corpo per l’emissione del mestruo e l’utero fermo nella sua sede anatomica. Sono a rischio di malattia le vergini e le vedove perché in esse la carne si rassoda fino a sembrare quella maschile e l’utero si muove alla ricerca di equilibrio, spingendo in alto verso gli ipocondri, il cuore o il cervello, o tentando la fuoriuscita all’esterno. Quando l’utero si muove verso la testa, produce una repressione in quella regione e la testa della donna diventa pesante … quando l’utero è negli ipocondri, il respiro è affannoso e ha dolore al cuore …
La studiosa A.Hanson sostiene che il concetto di utero mobile derivi dal principio della differenza anatomica femminile e maschile: nella medicina di Ippocrate e Platone se gli uomini non hanno utero, è irragionevole supporre una sua collocazione fissa nelle donne. L’utero mobile e cavo giustifica le terapie ginecologiche di origine egizia, basate sulla fumigazione, pratica basata sulla applicazione di vapori odorosi alla bocca dell’utero e verifica della loro eventuale risalita dal naso e dalla bocca. La loro presunta efficacia è basata sull’idea che l’utero abbia una facoltà olfattiva e sia attratto dai profumi gradevoli e disgustato da quelli pungenti. È il collettore del sangue mestruale prima dell’espulsione e se questa non avviene, il sangue è deviato per il corpo in parti non idonee ad accoglierlo e genera malattie. Le sue bocche si aprono e si chiudono con regolarità per tutta la vita della donna, in sintonia con certi stati: sono aperte nella fase mestruale e il momento migliore per la fecondazione è dopo il ciclo quando i condotti sono ben dilatati e sono chiuse in gravidanza, subito dopo la fecondazione, per impedire parti prematuri. La donna può avvertire che la fecondazione sia avvenuta perché lo sperma non fuoriesce. La gravidanza è l’unico periodo in cui la sospensione del ciclo mestruale non genera malattia: il sangue è infatti impiegato nei processi di costruzione del feto e poi nella produzione del latte e solo in questo caso l’utero è fermo perché riscaldato dallo sperma maschile. Per proteggere la gravidanza, momento centrale nella vita della donna, si raccomanda la astensione dai rapporti sessuali, che rischiano di allargare di nuovo i canali del corpo e aprire la bocca dell’utero. Oltre a ciò la donna deve percepire a una serie di segnali che indicano lo stato di salute del feto, come il volume delle mammelle, in diretta relazione con l’utero, oltre ai processi prodotti all’interno del corpo. Secondo Galeno la donna emetteva un seme simile allo sperma e la ritenzione del seme in lei generava una sintomatologia isterica e nell’uomo disturbi di malinconia.
Se, dopo duemila anni, osserviamo l’evoluzione dell’isteria nei DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), testi sacri della psichiatria americana, nel DSM-I del 1952 la diagnosi d’isteria compare come personalità emotivamente instabile. Nel DSM-II del 1968 compare il termine personalità istrionica con: eccitabilità, instabilità emotiva, iperattività, drammatizzazione e teatralità, quest’ultima per richiamare l’attenzione e spesso seduttiva - che il paziente ne sia o no consapevole -. Con il DSM-III del 1980 viene fatta chiarezza, avviando precisi criteri diagnostici e nel DSM-IV del 1991 è mantenuto solo il termine istrionica, eliminando isterica e il legame con il sesso femminile, inaccettabile e totalmente superato. In realtà, si tratta di isteresi (hysteron) un noto termine scientifico introdotto dal fisico scozzese J.A. Ewing (1855-1935) per spiegare la teoria dei sistemi dinamici: un sistema reagisce in ritardo a sollecitazioni istantanee perché dipende dai loro valori assunti in precedenza. Significa dunque dilazione, carenza, ciò che avviene qui e ora, ma si manifesta dopo. L’isteria nasce prima di essere concepita … Con G.Steiner può essere chiamata vera presenza, ha il dono dell’invisibilità, le sue premesse vengono dopo, è una causalità invertita.
È quantica, non virtuale. Chi ne soffre cerca ovunque le origini di un male indeterminato, un dolore che si agita in corpo come un organo che si dissocia dall’organismo. Come sostengono Ippocrate e Platone: Sale, producendo il bolo isterico, scende, producendo le coliche, risale alle orecchie, poi giù per le gambe ed ecco paralisi e piedi torti, poi cecità, gravidanze, dermatosi. Nell’ultimo DSM-5 del 2014 il termine isteria è stato eliminato e sono stati inseriti due sottogruppi: il disturbo di conversione, apparentemente giustificato da una condizione medica generale e il disturbo di personalità istrionico, di antica data. Rimescolio accademico, come il gioco delle tre carte.
Nel suo Leggere Freud, S.Benvenuto, filosofo e psichiatra, dice … l’isteria è il bisogno di avere un desiderio insoddisfatto… e richiama una teoria dei bisogni … l’alienazione è una quantità di valore espropriato, coinvolge il corpo e i suoi rapporti con la dimensione sociale.… le mie pene d’amore sono collegate in modo armonico e riflessivo alle pene d’amore altrui, godrò nella pena o nella punizione … Filosofo profeta o psichiatra isterico? Gli fa eco la filosofa A.Putino con Amiche mie isteriche, ove l’isteria è l’unica patologia che fa lavorare i sintomi per creare linee di fuga, flussi e trasformazioni entusiaste, stupefacenti … è variazione di potenza e ricostruirà l’esistenza di un mondo a venire. Filosofare d’oltretomba, pensieri cifrati, guizzi mentali che nulla aggiungono, nulla leniscono, nulla salvano. Rovistando nell’archivio della Princeton University di Philadelphia, nel Dictionary of Medical Science del 1846 trovo: L’isteria sembra dipendere dall'irregolarità della distribuzione nervosa in persone molto inabili. Non è confinata alla femmina e per casi ben marcati si incontra negli uomini. Nulla di nuovo o deliri di secoli fa? Briquet nel suo Traité clinique et thérapeutique de l’hystérie (1859) osserva: Un uomo isterico è il rovesciamento delle leggi della società. Che voleva dire a 150 anni di distanza? Dove finirebbe con quei rovesciamenti? Fantasie anarchiche di un seguace di Cagliostro? Chi è l’homo hystericus? Da sempre l’isteria maschile è rinnegata e sottovalutata, difesa con la complicità del medico-confessore, una sorta di connivenza inconscia tra maschi per evitare la diagnosi vergognosa, infamante. Si camuffano i tipici sintomi dell’isteria della donna con paralisi, contrazioni, anestesie, disturbi sensoriali, vertigini, capogiri, tachicardie, ma anche le crisi di collera sotto l’impuro velo di sindromi socialmente convincenti, nobili se colpa degli incidenti sul lavoro o delle nevrosi post-traumatiche di guerra. Chi saprà mai riconoscere l’uomo diventato isterico per il trauma sessuale, nato dalla mancata distinzione o dalla totale confusione tra virilità e desiderio? Solo la psicoanalisi! E di che si parla? Di impotenza e di eiaculazione precoce, ante portas o orgasmo precipitato! Sì. - bofonchia il medico-pretonzolo - Manca la passione, non ne ha voglia, se la sbriga il più in fretta possibile. Disgusto che spinge a finirla o urgenza di arrivare a una conclusione tra partner in calore? Non riconoscerlo può portarlo alla dipendenza da alcol o altro, ovvero darlo in pasto al crudele destino dell’isteria non curata o curata medicalmente, senza nulla volere svelare del desiderio inconscio che il medico-monsignore per primo eleva a depressione. L’uomo isterico, come la donna isterica, vuole piacere e piacere a tutti, non solo a tutte. La sua condotta è scantonare, caratteristica particolare in campo sessuale, dove attua la serie completa dei perversi manierismi. In primis giocare all’omosessualità, beffa che attecchisce tra gli adolescenti. Ci si rassicura, perché l’altro è simile. Non si è più soli. Si evita, si rinvia l’incontro con la ragazza. Se i sensi si fanno più pressanti, alcune sedute di masturbazione, da soli o in compagnia, faranno al caso. L’uomo isterico si accontenta di mostrare, servirsi, esibire il pene: che vuol dire se non farne un oggetto di contemplazione, adorazione, ma anche di obbrobrio e scandalo, non però per un altro uso? Che gli dice il suo medico-chierico? Nulla ormai, tranne il fatto che la frigidità in genere non blocca il coito, mentre l’impotenza lo rende praticamente impossibile. Inizia la cupa spirale: il piacere non basta. L’importante, per lui, non è il piacere che prova, ma il piacere che sa dare. Che può dare. Prima ansia dell’isterico, impotente permanente e frigido occasionale, è l’angoscia della morte, morte già inscritta in una vita fondata sull’ambiguità. Freud e Jung la sapevano lunga … a leggere le lettere che scambiavano si scopre che entrambi si dicevano palesemente malati di isteria. Anche J.Lacan affermava che il nodo essenziale dell’isterico è di avere un desiderio insoddisfatto, un piacere fantasticato e mai messo in atto. In pratica, la scelta tra la potenzialità e la realizzazione, risolta a favore della prima, tra il diritto di un bambino di sognare di divenire astronauta o spiderman e ritrovarsi a quarant’anni impiegato di concetto, narcisista frustrato in balìa di squallidi giochi. Che diavolo vuole l’isterico? Dici diavolo? Non è forse il diavolo a istigare Eva alla teatralità del frutto rubato ... a condurre la danza delle vergini di Salem … a cercare la lebbra degli dei fallici? Che dire dell’incapacità di tollerare la colpa, di rinunciare a vivere il desiderio più che rischiare il rifiuto, il rigetto dal clan? E dopo, sfociata in depressione, l’isteria non dipinge forse lo scontro con il limite profondo, l’assenza, il vuoto nella stessa realtà? Spirale indispensabile e insopportabile, incisa a fuoco nei sintomi. Che ne è del taumaturgico incontro/scontro di liberazione con lo Spirito, ciò che d’immateriale sopravvive ancora nell’essere? Lo Spirito, ombra dell’isteria, zattera della coscienza…
-:-:-:-:-:-
6. Quante bugie iraniane sul coronavirus …
Il velo di silenzi, le menzogne e gli insabbiamenti dei mullah iraniani al potere sono alcuni dei motivi alla base della diffusione da parte di Teheran del coronavirus ad altre Nazioni, secondo le loro stesse dichiarazioni. Casi legati a contagi derivati dall'Iran sono stati segnalati da: Afghanistan, Bahrain, Iraq, Kuwait, Libano, Oman, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Dopo la Cina anche Teheran sta diffondendo il virus nel M.O. del pianeta in particolare Israele e nel resto dell'Occidente. Con la Cina, la Repubblica islamica dell'Iran è stata per circa tre settimane la seconda fonte di diffusione del coronavirus, sorpassata dall’Italia da una settimana e scesa ora al quarto posto. Queste le ultime cifre diffuse il 9 marzo dalla BBC:
Paese Contagiati Morti
Cina 80.854 3.136
Italia 10.149 631
Corea Sud 7.513 54
Iran 7.161 237
Fin dal 25 febbraio numerose foto immortalano operatori sanitari che disinfettano l’interno di santuari, moschee o luoghi pubblici. Il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha recentemente definito il coronavirus a blessing, una benedizione. Queste le sue parole: Secondo me, questa non è una grande sfortuna. Abbiamo avuto calamità maggiori. Questo è un problema temporaneo. Non è straordinario. Questo tipo di eventi accadono nel Paese. Certo, non voglio minimizzarlo. Ma non facciamo molto. È qualcosa che è successo e speriamo che non duri a lungo. Chiude consigliando agli iraniani di pregare per scongiurare il virus, poiché la preghiera può risolvere molti problemi.
Inizialmente le autorità iraniane hanno detto che il Paese non stava attraversando una crisi dovuta al coronavirus e che nessuno in Iran aveva contratto la malattia. Informazioni trapelate hanno rivelato che i principali funzionari iraniani erano a conoscenza del coronavirus in Iran ma avevano deciso di coprire la cosa. La situazione poi si è fatta pericolosa al che alcuni membri del parlamento iraniano si sono fatti avanti e hanno criticato l'establishment teocratico per non aver affrontato la questione adeguatamente nel modo giusto Quando alcune autorità iraniane sono state costrette a fornire informazioni, hanno sostenuto di non poter comunicare il numero effettivo di persone contagiate o morte. Mohammad Reza Ghadir, Direttore dell'Università di Scienze Mediche di Qom, ha dichiarato alla televisione di stato che il Ministero della Salute ha emesso un divieto di divulgare statistiche sull'epidemia di coronavirus nel Paese.
Domanda: i mullah al potere tentano intenzionalmente di diffondere il coronavirus in altri Paesi come forma di jihad globale? Perché il principale ayatollah iraniano avrebbe definito il coronavirus una benedizione?
Vediamo i fatti concreti. Il regime iraniano non solo si rifiuta di fornire un quadro completo dell'epidemia di coronavirus, ma non sta prendendo le misure e le precauzioni necessarie per prevenire la diffusione del contagio. Mentre la città di Qom è diventata l'epicentro attraverso cui il virus è trasmesso in altre parti del mondo, il Presidente iraniano Hassan Rouhani ha sottolineato che in ogni caso il Governo non ha in programma di mettere in quarantena la capitale Teheran né altre città. Inoltre, sebbene i leader iraniani fossero consapevoli del numero elevato di persone contagiate, non hanno fermato i loro voli in altri Paesi.
Il sito web Eghtesad Online ha scritto il 19 febbraio che funzionari iraniani avevano falsamente dichiarato di aver sospeso i voli. Va ricordato che le compagnie aeree commerciali iraniane, in particolare Iran Air e Mahan Air, sono state utilizzate per il trasporto illecito di armi e di personale militare, compresi i membri dell'Islamic Revolutionary Guard Corps (IRGC), la sua élite Quds Force e la Milizia Basij. Queste compagnie aeree fanno la spola con la Siria e vanno e vengono senza preavviso. Diversi Paesi, tra cui Germania e Francia, hanno vietato i voli di Mahan Air. Non basta. La Repubblica islamica a livello nazionale non sta fornendo servizi in tutto l'Iran per eseguire test sulle persone con il virus. M.Reza Ghadir ha confermato che la maggior parte dei test deve essere eseguita a Teheran e Teheran si limita ad annunciarlo. Nessun seguito è stato dato alle parole.
Chi sta conducendo esami completi sui pazienti? Dopo la morte a Qom di alcune persone nell'ospedale di Kamkar, un dipendente dell'ospedale ha detto: Le nostre rilevazioni non possono essere considerate vere statistiche. Da circa 10 giorni sospettavamo che ci sarebbero stati dei morti, ma fino a due giorni fa sono stati tutti sepolti senza un attento esame, con un'alta probabilità che siano stati infettati dal virus.
Ahmad Amirabadi, membro del parlamento iraniano, ha rivelato importanti informazioni dopo avere parlato con l'Agenzia iraniana del lavoro. Queste le sue dichiarazioni:
Qom non sta andando bene in termini di diffusione del coronavirus e penso che gli interventi del Governo nel controllo del virus siano un fallimento. Attualmente gli infermieri non dispongono di camici adeguati per la quarantena e si prendono cura dei pazienti con paura e ansia. Ci sono molti problemi e poche strutture e Qom manca anche di kit di laboratorio.
È vero che dobbiamo mantenere la calma, ma non dovremmo considerare la portata della crisi come se non fosse accaduto nulla ... Sfortunatamente, l'epidemia di coronavirus è iniziata a Qom da tre settimane e l’annuncio è stato dato in ritardo.
Le autorità hanno cercato di limitare la diffusione di Covid-19 chiudendo le scuole e racomandando alle persone di non viaggiare, ma nessun Distretto o Regione è stato dichiarato rosso, come in Cina e in Italia. La provincia di Teheran è la più colpita, con 1.945 casi di contagio, seguita da Qom con 712, Mazandaran con 633, Isfahan con 601 e Gilan con 524. Jahanpour ha detto che il tasso di nuove infezioni stava calando, ma che era ancora troppo presto per giudicare quando la diffusione sarebbe stata messa sotto controllo mentre circa 2.400 persone si sono riprese dalla epidemia.
Le autorità iraniane hanno annunciato molto in ritardo l'affluenza alle urne e il risultato finale delle elezioni del 21 febbraio per 290 seggi del parlamento è stato del 42%, tasso più basso dalla rivoluzione islamica del 1979. Khamenei, venerdì scorso ha affermato che il voto era
un dovere religioso, attribuendo la scarsa affluenza alla propaganda negativa sul nuovo coronavirus, quello di ceppo non cinese, da parte dei nemici dell'Iran.
Teheran ha poi capitolato. Ha sputato il rospo e la verità è venuta fuori: il primo caso del nuovo coronavirus è avvenuto due giorni prima dei sondaggi elettorali. Ha poi annunciato 43 casi di contagio in 4 diverse città, tra cui Teheran, con 8 morti, in testa alla classifica di più alto numero di morti dal nuovo coronavirus. Oggi il Paese lotta per contenere un virus che ha infettato decine di funzionari, scuotendo la fiducia dei comuni iraniani travolti dalla mancanza di direttive e di interventi che avrebbero potuto arginare l'epidemia. Sotto la pressione delle sanzioni statunitensi e dei feroci attacchi delle lotte intestine, la leadership iraniana è ora messa in ginocchio da un virus che ha contagiato 24 parlamentari - il 10% dei nuovi eletti - un viceministro della Sanità, un vicepresidente e un membro del Consiglio Superiore che ha dato consulenze al leader Khamenei.
(consultazione: bbc news, south china morning post, rferl.org, wsj.com, jpost.com, wall street journal, iranfocus.com, reuters, le monde, washington post)
-:-:-:-:-:-
7. Il business internazionale di armi sul pianeta Terra
Pochi giorni fa il SIPRI (Stockolm International Peace Research Institute), massima autorità mondiale e ente di riferimento, ha diffuso i nuovi dati dell’attività di compra-vendita nel mondo di armi convenzionali principali. I dati sono riferiti alla quantità, solo cenni alla spesa. Sono organizzati per quinquennio, 2010-2014 e 2015-2019 (in sintesi 10-14 e 15-19). Bisogna attendere la fine del 2020 per avere i dati riferiti alla spesa mondiale.
Sono convenzionali, le armi non di distruzione di massa (biologiche, radiologiche, nucleari e chimiche) e la distinzione nasce dopo la seconda guerra mondiale con l’avvento delle bombe atomica e a idrogeno. Il registro Onu delle armi convenzionali distingue 7 categorie di armi convenzionali principali: sistemi di artiglieria di grosso calibro, aerei da combattimento e carri armati, elicotteri d'attacco, veicoli da combattimento corazzati, navi da guerra e sottomarini, missili e lanciatori di missili e i sistemi portatili di difesa aerea a corto raggio. Non si tiene conto né delle armi leggere e di piccolo calibro né di alcune attrezzature di sicurezza.
Le armi di piccolo calibro e leggere, corrispondono a armi da fuoco di calibro inferiore a 100 mm trasportabili da un singolo individuo, incluse pistole, missili anticarro/antiaereo portatili. SIPRI stima che in tutto il mondo siano in circolazione oltre 800.000 armi leggere e di piccolo calibro, responsabili ogni anno di circa 500.000 morti e del 90% delle vittime civili di conflitti armati. La spesa mondiale armi è pari a $1.822 miliardi, di cui 1.036 riferita ai Paesi Nato e 649 agli Usa. A conti fatti $233 per abitante della Terra iscritto all’anagrafe.
Il business internazionale di armi principali nel periodo 15-19 è aumentato del 5,5 % rispetto al 10-14. I maggiori esportatori di armi sono stati Usa, Russia, Francia, Germania e Cina.
I nuovi dati mostrano che il flusso di armi verso il MO è cresciuto, con Arabia Saudita il più grande importatore del mondo, seguita da India e Egitto. Significativo l’aumento delle esportazioni per Usa e Francia.
Tra il 10-14 e il 15-19, le esportazioni dagli Usa sono cresciute del 23%, portando la quota di esportazioni globali al 36%. Nel 15-19 le esportazioni totali di armi degli Usa sono state del 76% superiori a quelle della Russia, secondo maggiore esportatore di armi al mondo. Le principali armi vendute dagli Usa hanno toccato 96 paesi, con la metà destinata al MO e la metà di queste per l’Arabia Saudita. Nello stesso tempo, la domanda di aerei militari Usa di tipo avanzato è aumentata in particolare in Europa, Australia, Giappone e Taiwan.
Dalla Francia le esportazioni di armi hanno raggiunto il livello più alto per un periodo di 5 anni dal 1990 e hanno rappresentato il 7,9% delle esportazioni globali di armi nel 15-19, un aumento del 72% rispetto al periodo 10-14. L'industria francese delle armi ha fortemente beneficiato degli acquisti di armi di Egitto, Qatar e India.
Da parte della Russia, notevole il calo delle esportazioni di armi principali, diminuite del 18% tra il 10-14 e il 15-19. La Russia ha perso mercato in India, primo destinatario a lungo termine delle sue armi principali, contrazione non compensata dall'aumento delle esportazioni di armi russe in Egitto e Iraq nel 15-19.
Forti del principio che le armi girano nei Paesi in guerra, le importazioni di armi da parte dei paesi del MO sono aumentate del 61% tra il 10-14 e il 15-19 e hanno rappresentato il 35% delle importazioni globali di armi negli ultimi 5 anni.
L'Arabia Saudita è stata il più grande importatore di armi al mondo nel 15-19. I suoi acquisti di armi principali sono saliti del 130% rispetto al 10-14 e sempre nel 15-19 sono state il 12% delle importazioni globali di armi. Nonostante i forti nervosismi in Usa e GB per l'intervento militare dell'Arabia Saudita in Yemen, sia Usa che GB hanno bellamente continuato ad esportare armi in Arabia Saudita: 73% delle importazioni di armi dell'Arabia Saudita è partita da Usa e 13% da GB.
L'India è stato il 2⁰ importatore di armi al mondo negli ultimi 5 anni, con il suo vicino Pakistan all’11° posto. Nel 2019 India e Pakistan hanno fatto scorta di armi nucleari e si sono scannate a vicenda utilizzando una serie di armi importanti acquistate dai maggiori venditori. Salta decisamente all’occhio il fatto che la Russia abbia fornito massicce quantità di armi sia all’India che al Pakistan, in pieno conflitto, fotocopia del caso tra Arabia Saudita e Yemen.
Gli UAE (Emirati Arabi Uniti) sono stati militarmente coinvolti in Libia e nello Yemen e nel 15-19 sono stati l’8⁰ importatore di armi al mondo. Durante questo periodo, due terzi delle importazioni provenivano dagli Usa. Nel 2019, quando il Consiglio di sicurezza Onu ha condannato il coinvolgimento militare straniero in Libia, gli UAE hanno diversificato i fornitori, siglando accordi di acquisto di armi da Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Russia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Usa, chiaro segno di un’abilità e una facilità di manovra dei rapporti tra le parti, quando si tratta di armi. Pecunia non olet.
Nel 15-19 durante gli scontri, Armenia e Azerbaigian hanno riorientato le loro capacità militari importando missili in grado di colpire a vicenda obiettivi nel territorio dell’avversario.
La Russia ha coperto quasi tutte le importazioni di armi dell'Armenia negli ultimi 5 anni. Circa 60% delle importazioni dell'Azerbaigian è arrivato da Israele e 31% dalla Russia.
Nel periodo 15-19 infine, le importazioni di armi della Turchia sono state inferiori del 48% rispetto al 10-14, anche se i suoi militari stavano combattendo contro i ribelli curdi ed erano coinvolti nei conflitti in Libia e Siria. Tale contrazione delle importazioni può essere spiegata da ritardi nelle consegne di alcune armi principali, dalla cancellazione di un importante accordo con gli Usa per gli aerei da combattimento e dalle rampanti capacità dell’industria bellica nazionale turca.
Interessanti situazioni emergono da un’analisi puntuale del nuovo rapporto SIPRI:
E l’Italia? Se la crescita del business internazionale di armamenti principali è in continua ascesa da 20 anni, la quota italiana di questo succulento mercato è sempre più ristretta. Sono pesanti le ricadute non solo di un settore ad alto valore aggiunto e alta elevata occupazione qualificata, ma anche dello sviluppo di produzioni civili trainate da ricerca, innovazione e sviluppo a uso bellico. Tra il periodo 10/14 e 15/19 i primi dati disponibili sul controvalore segnalano un aumento del 5,5 %, quasi del tutto grazie agli acquisti dei Paesi del MO (+ 61 %) e dell’Europa (+ 3,2 %) mentre sono calate le importazioni di Americhe (- 40 %), Africa (- 16 %), Asia e Oceania (- 7,9 %). Al vertice dei Paesi importatori, nell’ordine, sono: Arabia Saudita (12 % del mercato con una crescita tra i due periodi di + 130 %), India, (9,2 %) con un decremento del 32 %, Egitto, Australia, Cina, Algeria, Corea del Sud, UAE, Iraq e Qatar.
Sul fronte degli esportatori sono gli Usa a dominare la situazione, addirittura accresciuta; sono passati da una quota del commercio mondiale del 31 % a una fetta del 36%, segnando una crescita relativa di 23%. Al secondo posto la Russia, con vendite in calo dal 27 al 21 % del totale. Terza la Francia con un balzo del 72 % in termini relativi e una incidenza salita dal 4,8 al 7,9 %. Seguono Germania (5,8 %), Cina (5,5 %), Regno Unito (3,7 %), Spagna (3,1 %), Israele (3 %), Italia e Sud Corea a pari livello (2,1 %). Da un quinquennio all’altro l’Italia ha perso lo 0,6 % del mercato pari a un forte calo del 17 %, scivolando nella top ten mondiale accanto alla Russia, colpita da un - 18 %.
La quota italiana 10 anni fa era circa il 3 % del commercio mondiale degli armamenti principali. Oltre a vedere drasticamente ridotto il ruolo di fornitore, l’Italia ha registrato un’impennata sul fronte delle importazioni: oggi gode del 21⁰ posto di importatore mondiale di armamenti principali. Tra il 10-14 e il 15-19 ha più che raddoppiando dallo 0,6 all’1,5 % la quota nel commercio internazionale con un balzo di + 175 %, tra i più alti al mondo, svelando un impellente bisogno di armamenti principali. Ma la guerra in Libia non era finita nel 1911?
Vuoi vedere che Guerini e di Maio, novelli salvatori della patria, si sono finalmente accordati per fare incetta alla grande di armamenti principali per poi rivenderli, che so a Burundi e Nigeria e farci la cresta per ridurre anche di un solo milione il debito pubblico 2019, schizzato a 2400,9 miliardoni di euro?
(consultazione: rapporto sipri 2019, archivi onu, start magazine, le monde, herald tribune)
-:-:-:-:-:-
Pochi giorni fa il SIPRI (Stockolm International Peace Research Institute), massima autorità mondiale e ente di riferimento, ha diffuso i nuovi dati dell’attività di compra-vendita nel mondo di armi convenzionali principali. I dati sono riferiti alla quantità, solo cenni alla spesa. Sono organizzati per quinquennio, 2010-2014 e 2015-2019 (in sintesi 10-14 e 15-19). Bisogna attendere la fine del 2020 per avere i dati riferiti alla spesa mondiale.
Sono convenzionali, le armi non di distruzione di massa (biologiche, radiologiche, nucleari e chimiche) e la distinzione nasce dopo la seconda guerra mondiale con l’avvento delle bombe atomica e a idrogeno. Il registro Onu delle armi convenzionali distingue 7 categorie di armi convenzionali principali: sistemi di artiglieria di grosso calibro, aerei da combattimento e carri armati, elicotteri d'attacco, veicoli da combattimento corazzati, navi da guerra e sottomarini, missili e lanciatori di missili e i sistemi portatili di difesa aerea a corto raggio. Non si tiene conto né delle armi leggere e di piccolo calibro né di alcune attrezzature di sicurezza.
Le armi di piccolo calibro e leggere, corrispondono a armi da fuoco di calibro inferiore a 100 mm trasportabili da un singolo individuo, incluse pistole, missili anticarro/antiaereo portatili. SIPRI stima che in tutto il mondo siano in circolazione oltre 800.000 armi leggere e di piccolo calibro, responsabili ogni anno di circa 500.000 morti e del 90% delle vittime civili di conflitti armati. La spesa mondiale armi è pari a $1.822 miliardi, di cui 1.036 riferita ai Paesi Nato e 649 agli Usa. A conti fatti $233 per abitante della Terra iscritto all’anagrafe.
Il business internazionale di armi principali nel periodo 15-19 è aumentato del 5,5 % rispetto al 10-14. I maggiori esportatori di armi sono stati Usa, Russia, Francia, Germania e Cina.
I nuovi dati mostrano che il flusso di armi verso il MO è cresciuto, con Arabia Saudita il più grande importatore del mondo, seguita da India e Egitto. Significativo l’aumento delle esportazioni per Usa e Francia.
Tra il 10-14 e il 15-19, le esportazioni dagli Usa sono cresciute del 23%, portando la quota di esportazioni globali al 36%. Nel 15-19 le esportazioni totali di armi degli Usa sono state del 76% superiori a quelle della Russia, secondo maggiore esportatore di armi al mondo. Le principali armi vendute dagli Usa hanno toccato 96 paesi, con la metà destinata al MO e la metà di queste per l’Arabia Saudita. Nello stesso tempo, la domanda di aerei militari Usa di tipo avanzato è aumentata in particolare in Europa, Australia, Giappone e Taiwan.
Dalla Francia le esportazioni di armi hanno raggiunto il livello più alto per un periodo di 5 anni dal 1990 e hanno rappresentato il 7,9% delle esportazioni globali di armi nel 15-19, un aumento del 72% rispetto al periodo 10-14. L'industria francese delle armi ha fortemente beneficiato degli acquisti di armi di Egitto, Qatar e India.
Da parte della Russia, notevole il calo delle esportazioni di armi principali, diminuite del 18% tra il 10-14 e il 15-19. La Russia ha perso mercato in India, primo destinatario a lungo termine delle sue armi principali, contrazione non compensata dall'aumento delle esportazioni di armi russe in Egitto e Iraq nel 15-19.
Forti del principio che le armi girano nei Paesi in guerra, le importazioni di armi da parte dei paesi del MO sono aumentate del 61% tra il 10-14 e il 15-19 e hanno rappresentato il 35% delle importazioni globali di armi negli ultimi 5 anni.
L'Arabia Saudita è stata il più grande importatore di armi al mondo nel 15-19. I suoi acquisti di armi principali sono saliti del 130% rispetto al 10-14 e sempre nel 15-19 sono state il 12% delle importazioni globali di armi. Nonostante i forti nervosismi in Usa e GB per l'intervento militare dell'Arabia Saudita in Yemen, sia Usa che GB hanno bellamente continuato ad esportare armi in Arabia Saudita: 73% delle importazioni di armi dell'Arabia Saudita è partita da Usa e 13% da GB.
L'India è stato il 2⁰ importatore di armi al mondo negli ultimi 5 anni, con il suo vicino Pakistan all’11° posto. Nel 2019 India e Pakistan hanno fatto scorta di armi nucleari e si sono scannate a vicenda utilizzando una serie di armi importanti acquistate dai maggiori venditori. Salta decisamente all’occhio il fatto che la Russia abbia fornito massicce quantità di armi sia all’India che al Pakistan, in pieno conflitto, fotocopia del caso tra Arabia Saudita e Yemen.
Gli UAE (Emirati Arabi Uniti) sono stati militarmente coinvolti in Libia e nello Yemen e nel 15-19 sono stati l’8⁰ importatore di armi al mondo. Durante questo periodo, due terzi delle importazioni provenivano dagli Usa. Nel 2019, quando il Consiglio di sicurezza Onu ha condannato il coinvolgimento militare straniero in Libia, gli UAE hanno diversificato i fornitori, siglando accordi di acquisto di armi da Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Russia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Usa, chiaro segno di un’abilità e una facilità di manovra dei rapporti tra le parti, quando si tratta di armi. Pecunia non olet.
Nel 15-19 durante gli scontri, Armenia e Azerbaigian hanno riorientato le loro capacità militari importando missili in grado di colpire a vicenda obiettivi nel territorio dell’avversario.
La Russia ha coperto quasi tutte le importazioni di armi dell'Armenia negli ultimi 5 anni. Circa 60% delle importazioni dell'Azerbaigian è arrivato da Israele e 31% dalla Russia.
Nel periodo 15-19 infine, le importazioni di armi della Turchia sono state inferiori del 48% rispetto al 10-14, anche se i suoi militari stavano combattendo contro i ribelli curdi ed erano coinvolti nei conflitti in Libia e Siria. Tale contrazione delle importazioni può essere spiegata da ritardi nelle consegne di alcune armi principali, dalla cancellazione di un importante accordo con gli Usa per gli aerei da combattimento e dalle rampanti capacità dell’industria bellica nazionale turca.
Interessanti situazioni emergono da un’analisi puntuale del nuovo rapporto SIPRI:
- Le esportazioni della Germania sono cresciute del 17% nel 15-19 rispetto al 10-14.
- La Cina è stata il 5⁰ maggiore esportatore nel 15-19 e ha aumentato il numero di clienti delle sue armi principali da 40 nel 10-14 a 53 nel 15-19.
- Le esportazioni della Corea del Sud sono salite del 143% tra il 10-14 e il 15-19 e per la prima volta si è inserita tra i 10 maggiori esportatori.
- Le esportazioni Israeliane sono aumentate del 77% tra il 10-14 e il 15-19 a un livello mai raggiunto prima.
- Gli Stati dell'Europa occidentale e centrale alla fine del 2019 hanno registrato ordini per l'importazione di 380 nuovi aerei Usa da combattimento.
- Le importazioni dell’Egitto sono triplicate tra il 10-14 e il 15-19, diventando così il terzo importatore di armi al mondo.
- Le importazioni del Brasile nel 15-19 sono state le più elevate in Sud America, rappresentando il 31% delle importazioni, nonostante un calo del 37% rispetto al 10-14.
- Il Sudafrica, il più grande importatore di armi nell'Africa sub-sahariana nel periodo 2005-2009, non ha importato praticamente nessuna arma nel 15-19 !
E l’Italia? Se la crescita del business internazionale di armamenti principali è in continua ascesa da 20 anni, la quota italiana di questo succulento mercato è sempre più ristretta. Sono pesanti le ricadute non solo di un settore ad alto valore aggiunto e alta elevata occupazione qualificata, ma anche dello sviluppo di produzioni civili trainate da ricerca, innovazione e sviluppo a uso bellico. Tra il periodo 10/14 e 15/19 i primi dati disponibili sul controvalore segnalano un aumento del 5,5 %, quasi del tutto grazie agli acquisti dei Paesi del MO (+ 61 %) e dell’Europa (+ 3,2 %) mentre sono calate le importazioni di Americhe (- 40 %), Africa (- 16 %), Asia e Oceania (- 7,9 %). Al vertice dei Paesi importatori, nell’ordine, sono: Arabia Saudita (12 % del mercato con una crescita tra i due periodi di + 130 %), India, (9,2 %) con un decremento del 32 %, Egitto, Australia, Cina, Algeria, Corea del Sud, UAE, Iraq e Qatar.
Sul fronte degli esportatori sono gli Usa a dominare la situazione, addirittura accresciuta; sono passati da una quota del commercio mondiale del 31 % a una fetta del 36%, segnando una crescita relativa di 23%. Al secondo posto la Russia, con vendite in calo dal 27 al 21 % del totale. Terza la Francia con un balzo del 72 % in termini relativi e una incidenza salita dal 4,8 al 7,9 %. Seguono Germania (5,8 %), Cina (5,5 %), Regno Unito (3,7 %), Spagna (3,1 %), Israele (3 %), Italia e Sud Corea a pari livello (2,1 %). Da un quinquennio all’altro l’Italia ha perso lo 0,6 % del mercato pari a un forte calo del 17 %, scivolando nella top ten mondiale accanto alla Russia, colpita da un - 18 %.
La quota italiana 10 anni fa era circa il 3 % del commercio mondiale degli armamenti principali. Oltre a vedere drasticamente ridotto il ruolo di fornitore, l’Italia ha registrato un’impennata sul fronte delle importazioni: oggi gode del 21⁰ posto di importatore mondiale di armamenti principali. Tra il 10-14 e il 15-19 ha più che raddoppiando dallo 0,6 all’1,5 % la quota nel commercio internazionale con un balzo di + 175 %, tra i più alti al mondo, svelando un impellente bisogno di armamenti principali. Ma la guerra in Libia non era finita nel 1911?
Vuoi vedere che Guerini e di Maio, novelli salvatori della patria, si sono finalmente accordati per fare incetta alla grande di armamenti principali per poi rivenderli, che so a Burundi e Nigeria e farci la cresta per ridurre anche di un solo milione il debito pubblico 2019, schizzato a 2400,9 miliardoni di euro?
(consultazione: rapporto sipri 2019, archivi onu, start magazine, le monde, herald tribune)
-:-:-:-:-:-
8. 15 nov.2020 - Quattro astronauti sulla stazione ISS: cambio della guardia (*)
(*): Il lancio è stato posticipato di un giorno, dalla notte del 15 novembre a quella del 16, a causa del forte vento e delle avverse condizioni atmosferiche.
Sabato 14.11.2020, alle 19:49 Est (le 01:49 di domenica 15 in Italia) gli astronauti Shannon Walker, Victor Glover e Mike Hopkins della Nasa e Soichi Noguchi dell’Agenzia spaziale giapponese, dovrebbero partire verso la ISS (Stazione Spaziale Internazionale), proseguendo per i prossimi 6 mesi l’eredità di 20 anni di vita e lavoro nell’orbita terrestre bassa.
Il lancio, inizialmente previsto per il 31 ottobre 2020 e successivamente posticipato per un problema ai razzi del Falcon 9, avverrà dal complesso 39A del Kennedy Space Center, in Florida, a bordo della navicella spaziale SpaceX Crew Dragon. La missione SpaceX Crew-1 è la prima missione operativa della navicella spaziale SpaceX Crew Dragon e del razzo Falcon 9 verso la ISS come parte del programma commerciale di volo dell’Agenzia spaziale, il primo di rotazione dell’equipaggio sulla ISS utilizzando una navicella SpaceX Crew Dragon dopo la certificazione della Nasa per i voli regolari verso la stazione orbitante.
Di seguito alcuni esperimenti scientifici e tecnologici che i membri dell’equipaggio svolgeranno a bordo della ISS:
Food Physiology, indagine sugli effetti della dieta sulla funzione immunitaria e sul microbiota intestinale durante i voli spaziali.
Genes in Space, studio sulla funzionalità neuronale degli astronauti in microgravità.
Plant Habitat-02 – Ravanelli in crescita nello spazio, per capire come le differenze di gravità, atmosfera e condizioni influenzino il modo in cui le piante crescono.
BioAsteroid, studio sulla capacità di batteri minatori di estrarre minerali utili da rocce in microgravità per creare sistemi di supporto vitale (v. biomining sull’articolo Marte 2).
Tissue Chips: uso dello spazio per studiare gli organi attraverso dispositivi delle dimensioni di una chiavetta Usb con cellule umane in una matrice 3D simulante le funzioni di un organo.
Cardinal Heart, esperimento per valutare i cambiamenti nelle cellule cardiache in condizioni di microgravità utilizzando tessuti cardiaci ingegnerizzati.
Serfe (Spacesuit Evaporation Rejection Flight Experiment), per collaudare una nuova tecnologia per regolare la temperatura degli astronauti all’interno dell’ultima tuta spaziale.
La navicella Crew Dragon dovrebbe approdare sulla ISS dopo circa 8½ ore, alle 4:20 Est di domenica 15 novembre (le 10:20 di domenica 15 in Italia).
Grazie ai collegamenti stabiliti con INAF-IASF (Istituto Nazionale di Astrofisica e Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica cosmica - Milano) è possibile seguire tutte le attività, dal pre-lancio all’attracco della navicella sulla Iss, in diretta su Nasa Tv e sul sitoweb dell’Agenzia spaziale Usa. Registrandosi qui, o rispondendo all’evento Facebook, si possono ricevere dati sulle eventuali modifiche al piano del lancio, informazioni sulle attività correlate al lancio e accedere a informazioni selezionate normalmente riservate agli ospiti in loco. L’esperienza di lancio virtuale della Crew-1 include una carta d’imbarco digitale, notifiche sulle interazioni social della Nasa e l’opportunità di un timbro del passaporto virtuale a lancio avvenuto. Inoltre, grazie al progetto Next Gen Stem Commercial Crew, bambini e studenti possono essere coinvolti in attività educative virtuali e pratiche a misura di famiglia. Infine, per sapere che si è virtualmente nella sala di controllo a seguire il lancio, l’hashtag da condividere sui social è #LaunchAmerica (con tutti gli account ufficiali da taggare). Buon viaggio.
(consultazione: inaf – iasf)
-:-:-:-:-:-
(*): Il lancio è stato posticipato di un giorno, dalla notte del 15 novembre a quella del 16, a causa del forte vento e delle avverse condizioni atmosferiche.
Sabato 14.11.2020, alle 19:49 Est (le 01:49 di domenica 15 in Italia) gli astronauti Shannon Walker, Victor Glover e Mike Hopkins della Nasa e Soichi Noguchi dell’Agenzia spaziale giapponese, dovrebbero partire verso la ISS (Stazione Spaziale Internazionale), proseguendo per i prossimi 6 mesi l’eredità di 20 anni di vita e lavoro nell’orbita terrestre bassa.
Il lancio, inizialmente previsto per il 31 ottobre 2020 e successivamente posticipato per un problema ai razzi del Falcon 9, avverrà dal complesso 39A del Kennedy Space Center, in Florida, a bordo della navicella spaziale SpaceX Crew Dragon. La missione SpaceX Crew-1 è la prima missione operativa della navicella spaziale SpaceX Crew Dragon e del razzo Falcon 9 verso la ISS come parte del programma commerciale di volo dell’Agenzia spaziale, il primo di rotazione dell’equipaggio sulla ISS utilizzando una navicella SpaceX Crew Dragon dopo la certificazione della Nasa per i voli regolari verso la stazione orbitante.
Di seguito alcuni esperimenti scientifici e tecnologici che i membri dell’equipaggio svolgeranno a bordo della ISS:
Food Physiology, indagine sugli effetti della dieta sulla funzione immunitaria e sul microbiota intestinale durante i voli spaziali.
Genes in Space, studio sulla funzionalità neuronale degli astronauti in microgravità.
Plant Habitat-02 – Ravanelli in crescita nello spazio, per capire come le differenze di gravità, atmosfera e condizioni influenzino il modo in cui le piante crescono.
BioAsteroid, studio sulla capacità di batteri minatori di estrarre minerali utili da rocce in microgravità per creare sistemi di supporto vitale (v. biomining sull’articolo Marte 2).
Tissue Chips: uso dello spazio per studiare gli organi attraverso dispositivi delle dimensioni di una chiavetta Usb con cellule umane in una matrice 3D simulante le funzioni di un organo.
Cardinal Heart, esperimento per valutare i cambiamenti nelle cellule cardiache in condizioni di microgravità utilizzando tessuti cardiaci ingegnerizzati.
Serfe (Spacesuit Evaporation Rejection Flight Experiment), per collaudare una nuova tecnologia per regolare la temperatura degli astronauti all’interno dell’ultima tuta spaziale.
La navicella Crew Dragon dovrebbe approdare sulla ISS dopo circa 8½ ore, alle 4:20 Est di domenica 15 novembre (le 10:20 di domenica 15 in Italia).
Grazie ai collegamenti stabiliti con INAF-IASF (Istituto Nazionale di Astrofisica e Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica cosmica - Milano) è possibile seguire tutte le attività, dal pre-lancio all’attracco della navicella sulla Iss, in diretta su Nasa Tv e sul sitoweb dell’Agenzia spaziale Usa. Registrandosi qui, o rispondendo all’evento Facebook, si possono ricevere dati sulle eventuali modifiche al piano del lancio, informazioni sulle attività correlate al lancio e accedere a informazioni selezionate normalmente riservate agli ospiti in loco. L’esperienza di lancio virtuale della Crew-1 include una carta d’imbarco digitale, notifiche sulle interazioni social della Nasa e l’opportunità di un timbro del passaporto virtuale a lancio avvenuto. Inoltre, grazie al progetto Next Gen Stem Commercial Crew, bambini e studenti possono essere coinvolti in attività educative virtuali e pratiche a misura di famiglia. Infine, per sapere che si è virtualmente nella sala di controllo a seguire il lancio, l’hashtag da condividere sui social è #LaunchAmerica (con tutti gli account ufficiali da taggare). Buon viaggio.
(consultazione: inaf – iasf)
-:-:-:-:-:-
9. Free of Jews, pulizia etnica nelle università inglesi
Il 18 gennaio 2021, con un rapporto sulle Università inglesi di David Collier, ricercatore britannico noto e contestato per il suo orientamento politico-sociale, alcuni atenei hanno comunicato di essere virtualmente Judenfrei, liberi dagli ebrei. Se ne sono sbarazzati. Imputazione molto pesante, contro il mondo accademico e contro una società democratica liberale che per ignoranza o compiacenza, spesso e volentieri ha tollerato un'ondata di discriminazione contro gli ebrei e che negli ultimi anni ha preso a travolgere l’insegnamento. Pare di essere tornati al decennio 1931-41 delle lezioni di M.Heidegger nell’università di Friburgo. La storia si ripete. È nel sapere e nella cultura che si trova il seme. Sempre. Dalle aule degli atenei si è diffuso l'antisemitismo, guidando e rafforzando quello che ora è un movimento forte che minaccia gli ebrei in varie parti della società e ha indotto molti ad andarsene. Gli ebrei oggi nel campus possono essere tollerati, protetti o malmenati. In nessun momento vengono trattati alla pari, dice Collier. Questo astio per gli ebrei è pervaso di antisionismo, dottrina che afferma che lo Stato Ebraico, unico tra le Nazioni, non ha il diritto di esistere. Ancora nove mesi fa, venerdì 22 maggio 2020, in Iran si festeggiò la Giornata di al-Quds (Gerusalemme) con l'Ayatollah Khamenei, leader della Repubblica Islamica dell'Iran, che definì lo Stato di Israele, un virus e un cancro da estirpare, invocando la lotta armata. Con l’antisemitismo si cerca di fomentare l'odio anti-israeliano concentrandosi su tre principi di fondo: accuse di apartheid, pulizia etnica e politica di insediamento dei coloni. Il Governo inglese ha lavorato per convincere le università ad adottare l’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), spesso aspramente contestata dal personale accademico che cercava di rimanere pietosamente incollato ai propri inamovibili scranni. - Nel 2016 la prestigiosa università UCL (University College of London), ha assunto l’IHRA come definizione di antisemitismo, inserendo la minaccia di rimozione dei finanziamenti. – e lo scorso autunno, su 133 Istituti di Istruzione Superiore solo 29 vi hanno aderito. Obiettivo raggiunto, niente più ebrei nelle università tedesche aveva trionfalmente proclamato nel 1938 Die Bewegung, il primo giornale studentesco nazista.
Mai più accadrà nulla di simile, si pontificò sul pianeta, tranne che in Gran Bretagna è appena riapparso. Si sta verificando!
E non solo. Collier definisce il mondo accademico l'epicentro dell'antisemitismo globale. Questa ostilità per gli ebrei si è detto essere imbevuta di antisionismo. Mentre studenti e professori ebrei furono cacciati e alla fine banditi dalle università e dalle scuole superiori da un editto statale tedesco, oggi in Gran Bretagna gli accademici antisionisti e gli studenti da loro indottrinati, hanno creato un ambiente che allontana molti ebrei, con il misero pretesto che sostengono lo Stato Ebraico. Ovviamente non tutti gli studenti ebrei parteggiano per Israele e ben pochi sono quelli che non prendono posizione per il proprio Paese. E Collier aggiunge: Il meglio che gli ebrei possono sperare è protezione e tolleranza in un ambiente ostile. Nel campus la corrente dominante è che il loro credo nell’identità ebraica sia fondamentalmente sbagliato. In pratica gli ebrei sono etichettati in modo grottesco come membri di una razza che non ha posto nella terra di Israele, ma è un occupante colonialista bianco e un oppressore dei popoli indigeni. E ci risiamo con la storia della razza. Perché mai uno studente ebreo vorrebbe andare in un'università dove sarà messo alla gogna da altri studenti e diffamato dai docenti? La realtà in Gran Bretagna è che oggi molti studenti ebrei scelgono l’università non in base al contenuto del corso o alla qualità dell'insegnamento, ma in funzione dell’entità dell'antisemitismo che vi troveranno. Ruth Deech, abile accademica, ex giudice indipendente per l'Istruzione Superiore, baronessa, ex Preside di un college di Oxford, già aveva sentenziato: Tra gli studenti ebrei serpeggia per gradi la sensazione che ci siano alcune università da evitare. Lo attestano molti studenti ebrei in Gran Bretagna e in altri Paesi occidentali che parlano di alcune università relativamente sicure per loro e di altre da cui stare alla larga. Collier si confida. L’Università è il suo mondo e infinita è la lista dei temi che tratta. Quando parla su invito di gruppi ebraici o filo-israeliani ha sperimentato ostilità nel dibattito aperto. Sistematicamente, ad ogni occasione, ci scappa una qualche forma di protesta fisica e abuso dei social media - non per essere ostile o in disaccordo, ma per tenere il più a lungo la bocca chiusa e spegnere le tensioni. Gli è successo in Gran Bretagna, Sud Africa e Usa. In Australia, un discorso è stato addirittura interrotto così violentemente da portare a un'indagine approfondita da parte delle autorità accademiche con provvedimenti disciplinari esemplari contro autori e docenti.
La ricerca di Collier mostra che: Se gli studenti ebrei subiscono abusi, è molto meno grave di un'offesa contro qualcuno delle comunità musulmane, BAME (Black, Asian and Minority Ethnic) o LGBTG. Se un accademico è responsabile dell'abuso (ad esempio a Leeds, Bristol o Warwick) è il docente che sarà protetto, mentre lo studente ebreo che si lamenta sarà vittimizzato, anche se potesse provare un abuso. Esistono alcune università dalla tipica impronta radicale, con reti di accademici che volutamente avvelenano gli studenti con i loro pregiudizi e l’acredine. Innumerevoli gli schemi e gli artifici per perpetuare la diffusione dell'antisemitismo. Alcuni indottrineranno i loro studenti attraverso la supervisione di studi di dottorato che possono portare a un attivismo scomposto e un'ulteriore trasmissione spesso da un’università all’altra e da Paese a Paese. La loro influenza non è limitata alle università. Altri scrivono libri rigurgitanti di diffamazioni, pubblicano articoli sui giornali nazionali e sono chiamati a disseminare i loro pregiudizi attraverso i media radio e Tv. Organizzazioni governative, ONG e società internazionali sostengono e collaborano con questi gruppi. Spesso svolgono ruoli di primo piano in movimenti come la campagna anti Israele per il BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) e i gruppi di attivisti come la cosiddetta Palestine Solidarity Campaign che incitano brutalmente all'odio antiebraico, danneggiano a volte le proprietà e intimidiscono gli ebrei in strada. I più strenui difensori del partito laburista di Jeremy Corbyn provenivano dal mondo accademico. Non si contano i casi che incolpavano i professori universitari contro coloro che accusavano Corbyn di diffamare lui e i suoi tirapiedi con menzogne di sapore politico. Per disgrazia o per destino, il Labour è stato il primo partito politico ad essere indagato dalla Commissione per l'uguaglianza e i diritti umani del Regno Unito. L'EHRC (Equality and Human Right Commission) ha ritenuto i laburisti colpevoli proprio delle malefatte che loro stessi negavano: discriminazione illegale e molestie contro gli ebrei. Va detto che la Gran Bretagna non può essere paragonata alla Germania degli anni '30, ma esistono chiare affinità tra alcuni obiettivi e metodi dei bulli nazisti nelle università tedesche dell'epoca. Prima che gli ebrei venissero definitivamente esclusi, i membri della Lega degli studenti nazionalsocialisti spesso interrompevano le lezioni, provocavano alterchi e intimidivano gli studenti ebrei. Scenario assolutamente identico oggi nei campus universitari britannici. In risposta a una violenta protesta degli studenti del King's College di Londra che protestavano contro un oratore israeliano in visita, Lord Eric Pickles, inviato speciale del Regno Unito per le questioni post-olocausto, ha detto in Parlamento: Se abbiamo bisogno di sapere chi sono i nuovi fascisti, dobbiamo solo guardare a coloro che hanno perpetrato quell'attacco. Gli ha fatto prontamente eco Robert Festenstein del Jewish Human Rights Watch del Regno Unito, che per anni si è dato da fare per combattere l'antisemitismo nelle università britanniche. Ha detto: Dal punto di vista educativo, gli ebrei vengono purificati da alcune università del Regno Unito. La tecnica adottata dagli accademici di oggi non è certo quella di cacciare gli ebrei, ma di tappar loro la bocca, di sopprimere qualsiasi dissenso dal loro piano di delegittimazione dello Stato ebraico. Usano ogni mezzo. Arrivano a costringere gli ebrei ad andarsene altrove, a tacere sui fatti riguardanti Israele e persino a indurli a nascondere la loro identità ebraica. È palese che molti giovani ebrei pensino solo a continuare i loro studi e alla loro vita quotidiana, senza doversi impegnare in scontri politici virtualmente dannosi e rischiare la diffamazione o peggio compromettere i risultati dei loro esami e il futuro impiego.
Domande. Perché un ebreo, in quanto membro di un qualsiasi gruppo sociale o religioso, dovrebbe essere vittimizzato per quello che è? Perché un ebreo orgoglioso di esprimere il proprio sostegno allo Stato ebraico, dovrebbe aver paura di essere convinto di farlo?
Risposta. Israele è uno dei più importanti alleati della Gran Bretagna, fornisce intelligenza e tecnologia ed è un solidissimo partner commerciale. Soprattutto, in barba ai vischiosi precetti di chi non ama gli ebrei, Israele non è colpevole delle false affermazioni fatte per indebolirlo. In ogni caso, in una società civile si deve poter esprimere apertamente e liberamente un’opinione e un comportamento individuale, anche se diverso e per forza non contrario.
È anche essenziale entrare a fondo sulla situazione degli studenti ebrei nel contesto dei loro principi e metodi di educazione informale: quanti inglesi ed europei hanno una minima idea di come si svolga l’educazione informale ebraica e conoscono i seats of learning ebraici? Con l’educazione informale l’ebreo impara attraverso l’azione, trascende il tradizionale stile formale di apprendimento culturale e si proietta nella ricerca del significato della persona, si prepara alla mobilità, alla tecnologia e ai cambiamenti del millennio, pronto ad assumere un elevato livello di educazione e di vita.
Quanti intravedono in questo gioco all’ostilità e al rigetto, fatto di persuasioni, cambiamenti, influenze e minacce nulla se non una reale e sottile operazione di psyop di destabilizzazione sociale e delegittimazione morale? Con quale fine? Cambiare l’ebreo… o che altro?
(consultazione: m.heidegger – Les juifs et nous – lezioni a friburgo e quaderni neri 1931-41; col.r.kemp – comandante e sercito britannico, gatestone institute; joseph reimer: a response to barry chazan: the philosophy of informal jewish education )
-:-:-:-:-:-
Il 18 gennaio 2021, con un rapporto sulle Università inglesi di David Collier, ricercatore britannico noto e contestato per il suo orientamento politico-sociale, alcuni atenei hanno comunicato di essere virtualmente Judenfrei, liberi dagli ebrei. Se ne sono sbarazzati. Imputazione molto pesante, contro il mondo accademico e contro una società democratica liberale che per ignoranza o compiacenza, spesso e volentieri ha tollerato un'ondata di discriminazione contro gli ebrei e che negli ultimi anni ha preso a travolgere l’insegnamento. Pare di essere tornati al decennio 1931-41 delle lezioni di M.Heidegger nell’università di Friburgo. La storia si ripete. È nel sapere e nella cultura che si trova il seme. Sempre. Dalle aule degli atenei si è diffuso l'antisemitismo, guidando e rafforzando quello che ora è un movimento forte che minaccia gli ebrei in varie parti della società e ha indotto molti ad andarsene. Gli ebrei oggi nel campus possono essere tollerati, protetti o malmenati. In nessun momento vengono trattati alla pari, dice Collier. Questo astio per gli ebrei è pervaso di antisionismo, dottrina che afferma che lo Stato Ebraico, unico tra le Nazioni, non ha il diritto di esistere. Ancora nove mesi fa, venerdì 22 maggio 2020, in Iran si festeggiò la Giornata di al-Quds (Gerusalemme) con l'Ayatollah Khamenei, leader della Repubblica Islamica dell'Iran, che definì lo Stato di Israele, un virus e un cancro da estirpare, invocando la lotta armata. Con l’antisemitismo si cerca di fomentare l'odio anti-israeliano concentrandosi su tre principi di fondo: accuse di apartheid, pulizia etnica e politica di insediamento dei coloni. Il Governo inglese ha lavorato per convincere le università ad adottare l’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), spesso aspramente contestata dal personale accademico che cercava di rimanere pietosamente incollato ai propri inamovibili scranni. - Nel 2016 la prestigiosa università UCL (University College of London), ha assunto l’IHRA come definizione di antisemitismo, inserendo la minaccia di rimozione dei finanziamenti. – e lo scorso autunno, su 133 Istituti di Istruzione Superiore solo 29 vi hanno aderito. Obiettivo raggiunto, niente più ebrei nelle università tedesche aveva trionfalmente proclamato nel 1938 Die Bewegung, il primo giornale studentesco nazista.
Mai più accadrà nulla di simile, si pontificò sul pianeta, tranne che in Gran Bretagna è appena riapparso. Si sta verificando!
E non solo. Collier definisce il mondo accademico l'epicentro dell'antisemitismo globale. Questa ostilità per gli ebrei si è detto essere imbevuta di antisionismo. Mentre studenti e professori ebrei furono cacciati e alla fine banditi dalle università e dalle scuole superiori da un editto statale tedesco, oggi in Gran Bretagna gli accademici antisionisti e gli studenti da loro indottrinati, hanno creato un ambiente che allontana molti ebrei, con il misero pretesto che sostengono lo Stato Ebraico. Ovviamente non tutti gli studenti ebrei parteggiano per Israele e ben pochi sono quelli che non prendono posizione per il proprio Paese. E Collier aggiunge: Il meglio che gli ebrei possono sperare è protezione e tolleranza in un ambiente ostile. Nel campus la corrente dominante è che il loro credo nell’identità ebraica sia fondamentalmente sbagliato. In pratica gli ebrei sono etichettati in modo grottesco come membri di una razza che non ha posto nella terra di Israele, ma è un occupante colonialista bianco e un oppressore dei popoli indigeni. E ci risiamo con la storia della razza. Perché mai uno studente ebreo vorrebbe andare in un'università dove sarà messo alla gogna da altri studenti e diffamato dai docenti? La realtà in Gran Bretagna è che oggi molti studenti ebrei scelgono l’università non in base al contenuto del corso o alla qualità dell'insegnamento, ma in funzione dell’entità dell'antisemitismo che vi troveranno. Ruth Deech, abile accademica, ex giudice indipendente per l'Istruzione Superiore, baronessa, ex Preside di un college di Oxford, già aveva sentenziato: Tra gli studenti ebrei serpeggia per gradi la sensazione che ci siano alcune università da evitare. Lo attestano molti studenti ebrei in Gran Bretagna e in altri Paesi occidentali che parlano di alcune università relativamente sicure per loro e di altre da cui stare alla larga. Collier si confida. L’Università è il suo mondo e infinita è la lista dei temi che tratta. Quando parla su invito di gruppi ebraici o filo-israeliani ha sperimentato ostilità nel dibattito aperto. Sistematicamente, ad ogni occasione, ci scappa una qualche forma di protesta fisica e abuso dei social media - non per essere ostile o in disaccordo, ma per tenere il più a lungo la bocca chiusa e spegnere le tensioni. Gli è successo in Gran Bretagna, Sud Africa e Usa. In Australia, un discorso è stato addirittura interrotto così violentemente da portare a un'indagine approfondita da parte delle autorità accademiche con provvedimenti disciplinari esemplari contro autori e docenti.
La ricerca di Collier mostra che: Se gli studenti ebrei subiscono abusi, è molto meno grave di un'offesa contro qualcuno delle comunità musulmane, BAME (Black, Asian and Minority Ethnic) o LGBTG. Se un accademico è responsabile dell'abuso (ad esempio a Leeds, Bristol o Warwick) è il docente che sarà protetto, mentre lo studente ebreo che si lamenta sarà vittimizzato, anche se potesse provare un abuso. Esistono alcune università dalla tipica impronta radicale, con reti di accademici che volutamente avvelenano gli studenti con i loro pregiudizi e l’acredine. Innumerevoli gli schemi e gli artifici per perpetuare la diffusione dell'antisemitismo. Alcuni indottrineranno i loro studenti attraverso la supervisione di studi di dottorato che possono portare a un attivismo scomposto e un'ulteriore trasmissione spesso da un’università all’altra e da Paese a Paese. La loro influenza non è limitata alle università. Altri scrivono libri rigurgitanti di diffamazioni, pubblicano articoli sui giornali nazionali e sono chiamati a disseminare i loro pregiudizi attraverso i media radio e Tv. Organizzazioni governative, ONG e società internazionali sostengono e collaborano con questi gruppi. Spesso svolgono ruoli di primo piano in movimenti come la campagna anti Israele per il BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) e i gruppi di attivisti come la cosiddetta Palestine Solidarity Campaign che incitano brutalmente all'odio antiebraico, danneggiano a volte le proprietà e intimidiscono gli ebrei in strada. I più strenui difensori del partito laburista di Jeremy Corbyn provenivano dal mondo accademico. Non si contano i casi che incolpavano i professori universitari contro coloro che accusavano Corbyn di diffamare lui e i suoi tirapiedi con menzogne di sapore politico. Per disgrazia o per destino, il Labour è stato il primo partito politico ad essere indagato dalla Commissione per l'uguaglianza e i diritti umani del Regno Unito. L'EHRC (Equality and Human Right Commission) ha ritenuto i laburisti colpevoli proprio delle malefatte che loro stessi negavano: discriminazione illegale e molestie contro gli ebrei. Va detto che la Gran Bretagna non può essere paragonata alla Germania degli anni '30, ma esistono chiare affinità tra alcuni obiettivi e metodi dei bulli nazisti nelle università tedesche dell'epoca. Prima che gli ebrei venissero definitivamente esclusi, i membri della Lega degli studenti nazionalsocialisti spesso interrompevano le lezioni, provocavano alterchi e intimidivano gli studenti ebrei. Scenario assolutamente identico oggi nei campus universitari britannici. In risposta a una violenta protesta degli studenti del King's College di Londra che protestavano contro un oratore israeliano in visita, Lord Eric Pickles, inviato speciale del Regno Unito per le questioni post-olocausto, ha detto in Parlamento: Se abbiamo bisogno di sapere chi sono i nuovi fascisti, dobbiamo solo guardare a coloro che hanno perpetrato quell'attacco. Gli ha fatto prontamente eco Robert Festenstein del Jewish Human Rights Watch del Regno Unito, che per anni si è dato da fare per combattere l'antisemitismo nelle università britanniche. Ha detto: Dal punto di vista educativo, gli ebrei vengono purificati da alcune università del Regno Unito. La tecnica adottata dagli accademici di oggi non è certo quella di cacciare gli ebrei, ma di tappar loro la bocca, di sopprimere qualsiasi dissenso dal loro piano di delegittimazione dello Stato ebraico. Usano ogni mezzo. Arrivano a costringere gli ebrei ad andarsene altrove, a tacere sui fatti riguardanti Israele e persino a indurli a nascondere la loro identità ebraica. È palese che molti giovani ebrei pensino solo a continuare i loro studi e alla loro vita quotidiana, senza doversi impegnare in scontri politici virtualmente dannosi e rischiare la diffamazione o peggio compromettere i risultati dei loro esami e il futuro impiego.
Domande. Perché un ebreo, in quanto membro di un qualsiasi gruppo sociale o religioso, dovrebbe essere vittimizzato per quello che è? Perché un ebreo orgoglioso di esprimere il proprio sostegno allo Stato ebraico, dovrebbe aver paura di essere convinto di farlo?
Risposta. Israele è uno dei più importanti alleati della Gran Bretagna, fornisce intelligenza e tecnologia ed è un solidissimo partner commerciale. Soprattutto, in barba ai vischiosi precetti di chi non ama gli ebrei, Israele non è colpevole delle false affermazioni fatte per indebolirlo. In ogni caso, in una società civile si deve poter esprimere apertamente e liberamente un’opinione e un comportamento individuale, anche se diverso e per forza non contrario.
È anche essenziale entrare a fondo sulla situazione degli studenti ebrei nel contesto dei loro principi e metodi di educazione informale: quanti inglesi ed europei hanno una minima idea di come si svolga l’educazione informale ebraica e conoscono i seats of learning ebraici? Con l’educazione informale l’ebreo impara attraverso l’azione, trascende il tradizionale stile formale di apprendimento culturale e si proietta nella ricerca del significato della persona, si prepara alla mobilità, alla tecnologia e ai cambiamenti del millennio, pronto ad assumere un elevato livello di educazione e di vita.
Quanti intravedono in questo gioco all’ostilità e al rigetto, fatto di persuasioni, cambiamenti, influenze e minacce nulla se non una reale e sottile operazione di psyop di destabilizzazione sociale e delegittimazione morale? Con quale fine? Cambiare l’ebreo… o che altro?
(consultazione: m.heidegger – Les juifs et nous – lezioni a friburgo e quaderni neri 1931-41; col.r.kemp – comandante e sercito britannico, gatestone institute; joseph reimer: a response to barry chazan: the philosophy of informal jewish education )
-:-:-:-:-:-